Volge al termine il campionato di calcio, caratterizzato dalla lunga sospensione per la pandemia. La ripresa, per vari motivi, non può essere considerata come calcio vero. I ritmi di gioco lenti per il gran caldo, i calciatori fuori condizione tranne rare eccezioni, il calendario frenetico, hanno aumentato il numero degli infortuni.

Gli stadi deserti hanno contribuito a dare l’idea di calcio estivo, quello delle amichevoli e delle tante tournee di rodaggio, giocate nei paesi esotici solo per fare cassa. Il calcio senza pubblico non è calcio, come hanno detto in molti. L’atmosfera di queste partite, giocate in stadi deserti, è a dir poco surreale.

Tutto rimbomba, si sentono le urla degli allenatori ma soprattutto mancano il calore e le coreografie dei tifosi. Si è tentato con effetti video di riempimento degli spalti e con effetti audio, il risultato è stato quello di riprodurre un vecchio videogioco degli anni novanta. Anche le cinque sostituzioni hanno dato l’idea di un’amichevole estiva, dove nel secondo tempo si cambia tutta la squadra.

Nella fase pre-covid, la Juve ha chiuso in testa; dalla ripresa del 20 giugno non ci sono state sorprese con la Vecchia Signora per l’ennesima volta trionfatrice, siamo a nove consecutivi. Se però fino a marzo Juve e Lazio correvano, appaiate, nel post-covid, la squadra capitolina è crollata.

Quello appena concluso può essere considerato il campionato dei rimpianti. Rimpianti li ha la squadra bianconera che ha perso la Supercoppa e la Coppa Italia ed ha vinto quasi per inerzia ma soprattutto per l'assenza di un avversario. Rimpianti li hanno Lazio, Atalanta e Inter che difficilmente avranno un’occasione del genere e soprattutto difficilmente potranno confrontarsi con una Juve così malmessa.  Rimpianti ne hanno anche Roma e Napoli che partite con altre ambizioni, si sono ritrovate nelle posizioni di rincalzo. 

Questo è stato il primo campionato conclusosi ad inizio di agosto, lo abbiamo visto obbligatoriamente in TV più per astinenza che per i valori tecnici espressi. Praticamente, si è giocato tutti i giorni ed agli orari più assurdi, tutto questo in nome dei diritti televisivi acquisiti e probabilmente già spesi.

Se qualcun altro vuole vincere, anche per la legge dei grandi numeri, ritentare il prossimo anno.