I rischi legati al ritrovamento di ordigni inesplosi (UXO-Unexploded Ordance) e improvvisati (Improvised Explosive Device-IED): questo l'argomento della campagna informativa organizzata dai militari del contingente italiano ed indirizzata ai bambini delle scuole della provincia di Herat.

Una campagna che è stata inaugurata nei giorni scorsi, presso la base di Camp Arena. Protagonisti della campagna informativa i militari e i poliziotti afgani delle Afghan National Security Forces (ANSF), supportati dagli specialisti militari  italiani della cellula Counter Improvised Explosive Device (C-IED), obiettivo:spiegare ai bambini come riconoscere, evitare e segnalare questi ordigni pericolosi alle forze di sicurezza per evitare incidenti mortali.

I militari afgani sono stati istruiti e addestrati  dagli Advisors italiani del Train Advise Assist Command West (TAAC-W). Volantini e manifesti inoltre, verranno distribuiti nelle scuole e nei villaggi in modo da illustrare ai piccoli afgani come stare lontani da questi pericoli. Gli ordigni inesplosi infatti, sono ancora una delle principali cause di morte e di invalidità tra la popolazione: nei mesi di luglio e agosto ci sono stati 200 incidenti e il 20% di questi ha visto coinvolti dei bambini.

All'evento inaugurale era presente il governatore di Herat, Mr. Asif Rahimi e le massime autorità civili e militari del posto, oltre ad alcuni dirigenti scolastici che daranno una mano a diffondere il progetto in tutte le scuole pubbliche della provincia di Herat.

Il Generale Hedayat, comandante del 207° Corpo dell'Esecito afgano ha voluto ringraziare il Generale Massimo Biagini Comandante del TAAC-W, per il supporto fornito, e ha chiesto inoltre ai militari del contingente italiano di continuare la fase formativa per la lotta agli ordigni improvvisati.

Un lavoro davvero importante quello che svolgono gli advisors italiani nell'ambito di questa campagna informativa: informare la popolazione è di primaria importanza perchè solo informando dei pericoli rappresentati da questi ordigni si possono salvare delle vite. 

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