Politica

Ma perché Tria non si dimette?

La legge di Bilancio 2019 è approdata alla Camera, ma per sapere come il Governo vorrà "trattare" quota 100 e reddito di cittadinanza bisognerà attenderne il passaggio al Senato.

E che al riguardo non vi siano idee chiare su cosa fare, lo ha confermato ieri il ministro dell’Economia Giovanni Tria durante un suo intervento alla commissione Bilancio alla Camera, quando ha dichiarato: «La prima questione è verificare se le due misure avranno bisogno di risorse inferiori rispetto a quanto stanziato.

Se serviranno meno risorse ci sarà quindi la valutazione su come utilizzare le maggiori risorse. Se impiegarle o meno a riduzione del deficit attraverso una interlocuzione con la Commissione.» 

In sostanza, il Governo e il ministro dell'Economia in particolare, mentre agli italiani dicono che la manovra non cambierà, cercano disperatamente il modo di far combaciare le promesse elettorali di Lega e 5 Stelle con il rispetto delle regole preteso dalla Commissione Ue. Praticamente una missione impossibile, a meno di non disseminare la manovra di nuovi balzelli per far rientrare dalla finestra quello che verrebbe fatto uscire dalle porte create dalla revisione della Fornero e dal reddito di cittadinanza.

E per tale motivo, alcuni quotidiani hanno di nuovo ipotizzato la possibilità di dimissioni da parte di Tria, che in questi giorni è stato descritto meno accondiscendente del solito.

In fondo, c'è da capirlo. I titolari del Governo, Salvini e Di Maio, passano il loro tempo a far proclami su social, radio, tv, giornali. Il premier Conte è solo una marionetta che il Governo utilizza quando non può farne a meno e non ha alcun tipo di autorità. Tutto il peso della manovra cade sulle spalle di Tria che deve inventarsi l'impossibile per soddisfare la propaganda di Lega e 5 Stelle.

Una situazione a dir poco paradossale. Considerando che Tria è un tecnico e che non deve neppur render conto agli elettori di un collegio o ai vertici di un partito, perché dovrebbe continuare a dannarsi per consentire a Di Maio e Salvini di fare gli sbruffoni?

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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