Aviolancio con la tecnica della caduta libera ad alta quota, e la navigazione "a paracadute aperto"nella zona dell'esercitazione: sono solo alcune dei compiti portati a termine dai Paracadutisti della Folgore durante l'esercitazione "Swift Response 2022"(SR22).
L'imponente esercitazione multinazionale si sta svolgendo in questi giorni nella Macedonia del Nord e si concluderà il 20 maggio, vede entrare in azione anche 500 parà della Folgore, oltre a mezzi e uomini di Marina Militare, Aeronautica Militare come anche riportato dal quotidiano "congedati.folgore.it". La Brigata Folgore partecipa all'esercitazione con un Gruppo Tattico Pluriarma, interamente aviolanciato formato da tutte le componenti della Grande Unità da combattimento ovvero combat, combat support e combat service support), del 187° Reggimento Folgore, 183° Reggimento Nembo, 186° Reggimento Folgore, 185° Reggimento Artiglieria Paracadutista Folgore, 8°Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti Folgore e trasmettitori del Reparto Comando.
I Paracadutisti hanno effettuato lancio di materiali, armamento e viveri per assicurare le risorse operative necessarie per la conduzione di innumerevoli attività tattiche offensive ed abilitanti, come ad esempio il superamento di un corso d'acqua. Le unità esploranti della "Folgore" dopo aver pianificato le operazioni in sinergia con i paracadutisti dei Paesi Alleati, hanno portato a termine un aviolancio con la tecnica della caduta libera ad alta quota e la navigazione" a paracadute aperto" nell'area dell'esercitazione, per eseguire compiti di ricerca e ricognizione delle zone di lancio e delle aree obiettivo e garantire cosi un flusso informativo costante e puntuale in modo da aggiornare la situazione operativa.
In una seconda fase tutti i paracadutisti sono stati imbarcati su un C130J della 46a Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare e tre C130j della US Air Force decollati dall'Aeroporto Militare di Pisa e della stazione Aeromobili della Marina Militare di Grottaglie e sono stati poi aviolanciati con il compito di occupare, espandere e consolidare la testa di aviosbarco, la condizione indispensabile per l'afflusso delle ulteriori forze in arrivo.
Per l'azione sugli obiettivi in profondità i parà italiani hanno utilizzato gli elicotteri della Royal Air Force britannica ed hanno inoltre effettuato "attività di scavalcamento" del 2nd para battalion dell'Esercito britannico. Due caccia Eurofighter del 37° Stormo dell'Aeronautica Militare e da due AV-8B II plus della Marina Militare decollati dalla portaerei Cavour hanno scortato i velivoli durante la fase di trasporto aereo dall'Italia e di aviolancio in Macedonia. Questi stessi velivoli di attacco hanno inoltre garantito la sicurezza dell'area portando a termine un Close Air Support (CAS), mediante la guida dei nuclei Joint Terminal Attack Controller (JTAC) della Folgore.