Il 16 ottobre la Giornata mondiale dell’Alimentazione è stata celebrata alla FAO a Roma. Il tema di quest'anno è stato "Cambiare il futuro della migrazione. Investire nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale."

Per il Papa che ha partecipato all'incontro, quella di oggi può essere considerata una specie di preludio ad un altro appuntamento che ha come tema la difesa dei diritti dei più deboli, la Giornata del rifiuto della miseria, che si celebra il 17 ottobre.

Alla FAO, Papa Francesco ha rinnovato i concetti da lui anticipati più volte in relazione alla fame, alla miseria e, più in generale, al divario tra paesi sviluppati e paesi sottosviluppati: "Lo scenario delle relazioni internazionali mostra una capacità crescente di dare risposte alle attese della famiglia umana, anche con l’apporto della scienza e della tecnica, le quali, studiando i problemi, propongono soluzioni adeguate.

Eppure questi nuovi traguardi non riescono ad eliminare l’esclusione di gran parte della popolazione mondiale: quante sono le vittime della malnutrizione, delle guerre, dei cambiamenti climatici? Quanti mancano del lavoro e dei beni essenziali e si vedono costretti a lasciare la loro terra, esponendosi a molte e terribili forme di sfruttamento? Valorizzare la tecnologia al servizio dello sviluppo è certamente una strada da percorrere, purché si arrivi ad azioni concrete per diminuire gli affamati o per governare il fenomeno delle migrazioni forzate."

Francesco ha ricordato che i conflitti e i cambiamenti climatici sono due dei principali ostacoli da superare per combattere fame e migrazioni.


Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma della malnutrizione, Save the Children ha installato sulla scalinata di Trinità dei Monti 155 sagome di bambini, per denunciare la condizione di milioni di minori colpiti da malnutrizione cronica. Sui profili scuri dei bambini disposti sui gradini, in poche parole è stata narrata la vita di alcuni di loro, presi ad esempio.

I passanti hanno così conosciuto le storie come quelle di Suha 4 anni, siriana, che non riesce a mangiare per i traumi della guerra; di Puja 11 anni, indiana, che si nutre solo quando trova del cibo nella discarica vicino casa; di Mulu 4 anni, etiope, la cui famiglia non ha più cibo da dargli da quando ha perso il bestiame a causa della siccità.

«È importante che le persone siano consapevoli della condizione di milioni di bambini senza un domani a causa della mancanza di cibo provocata da guerra, povertà, cambiamenti climatici - ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. - La malnutrizione e le sue conseguenze, effetto del circolo vizioso innescato da questi fenomeni, compromettono lo sviluppo cognitivo e fisico dei bambini, li condannano a un domani senza opportunità e, nei casi più gravi, alla morte. Continueremo a fare tutto ciò che possiamo per contribuire a eliminare la malnutrizione entro il 2030 e per assicurare a tutti i bambini un futuro. Ciascuno può aiutarci in questa battaglia.»