Inizio il mio ragionamento da uomo di mare che vede alcune difficoltà pratiche di attuazione sintetizzabili in:
- il salvataggio in mare per opera della guardia costiera avviene usando motovedette veloci e attrezzate per lo scopo ma non per il trasporto di decine o centinaia di persone per 1000 Km di mare (È questa la distanza tra il largo di Lampedusa e il porto albanese di Shengjin individuato per gli sbarchi!);
- per proseguire occorre trasbordare le persone salvate su una nave adeguata al lungo percorso e al mantenimento delle stesse in condizioni igienico – sanitarie e di "living" sostenibili per circa due giorni di viaggio;
- prima di partire per l’Albania occorre fare la selezione di chi ha diritto a sbarcare subito in Italia e chi deve proseguire applicando regole che non possono contemplare tutte le situazioni possibili e quindi privilegiando il rientro veloce per i casi dubbi;
- fatta la riduzione e quindi il secondo trasbordo rimane la conta di quelli che devono partire che possono essere talmente pochi da non giustificare il viaggio cosi lungo e costoso o nell’ altro caso essere talmente tanti da richiedere una seconda nave probabilmente non disponibile;
- a partenza effettuata l’area di salvataggio rimane sguarnita di navi per almeno quattro- cinque giorni perché il viaggio è ovviamente di andata e ritorno e in quel periodo i salvataggi che si presentano devono comunque essere eseguiti;
- nel caso di salvataggi effettuati da navi italiane mercantili o private è ovviamente improponibile la modifica di rotta per lo sbarco in Albania anche perché in tutti questi casi il recupero sarà sempre avvenuto entro le acque territoriali;
- ultimo aspetto ma non meno importante, tutto quanto sopra si svolge in mare aperto dove talvolta le condizioni meteo non sono favorevoli allo stazionamento e ai trasbordi e sicuramente generano condizioni di panico su persone che forse il mare non lo hanno mai visto.
Le considerazioni fatte conducono alla conclusione che in Albania andranno pochissimi migranti o forse nessuno perché:
- arrivati sulle coste italiane senza alcun intervento di salvataggio;
- salvati entro le acque territoriali;
- sbarcati nel porto più vicino per impedimenti riconosciuti o nel dubbio;
- non portati in Albania per mancanza della nave adatta al viaggio;
- non partiti per numero minimo insufficiente;
- non partiti per condizioni meteo sfavorevoli.
Se aggiungiamo che i rilievi degli sbarchi dei primi mesi del 2024 segnano una pesante flessione rispetto ai dati degli anni precedenti direi che siamo usciti dalla sfera del razionale.