L'Istat riassume i dati del PIL nel 2023, rivelando quanto le politiche di Meloni siano tutt'altro che miracolose
Nel 2023, il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Italia, a prezzi di mercato, ha raggiunto 2.128 miliardi di euro, con una revisione al rialzo di 42,6 miliardi rispetto alle previsioni di marzo. Anche per il 2022 e il 2021 si registrano ritocchi verso l'alto, rispettivamente di 34,2 miliardi e 20,6 miliardi di euro.
Il tasso di crescita del PIL in volume per il 2023 è stato rivisto al ribasso, attestandosi al +0,7%, inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime precedenti. Nel 2022, invece, la crescita del PIL è stata del +4,7%, con un aumento di 0,7 punti percentuali, mentre nel 2021 ha segnato un robusto +8,9%, rivisto al rialzo di 0,6 punti.
Guardando agli investimenti, nel 2023 si segnala un aumento dell'8,5% in volume, mentre i consumi finali nazionali sono cresciuti dell'1,2%.
Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate marginalmente dello 0,8%, mentre le importazioni sono diminuite del -0,4%. Tuttavia, il valore aggiunto dell'industria ha subito una contrazione del -1,6%, mentre il settore agricolo ha registrato un calo più marcato del -3,5%. Le costruzioni, al contrario, hanno beneficiato di una crescita del +6,7%, e i servizi sono aumentati del +1,1%.
Dal lato della finanza pubblica, l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, in rapporto al PIL, si è ridotto al -7,2% nel 2023, migliorando rispetto al 2022, quando era al -8,1%. Anche il saldo primario, che esclude la spesa per interessi, si attesta a -3,5%.