Sabato scorso, il ministro Toninelli ha inscenato uno spettacolo promozionale sotto uno dei viadotti della Roma - L'Aquila per dimostrare l'inadeguatezza dei precedenti governi e dei titolari delle concessioni autostradali, che incassano soldi senza adempiere alle attività di controllo e manutenzione della rete.

In base a quanto comunicato dal ministro, nel 2018 e nel 2019, tramite il decreto Genova, il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato circa 200 milioni di euro per interventi di manutenzione sulla A24 e A25, facendo seguire la notizia ad uno sproloquio di 12 minuti per spiegare ai "cittadini" che adesso la musica è cambiata.


Però, il segretario regionale del Partito Democratico, Renzo Di Sabatino, non è convinto che il ministro Toninelli abbia agito nell'interesse dei cittadini, perlomeno di quelli abruzzesi. Queste le sue parole:

«Nessuno di noi mette in dubbio la necessità di garantire la manutenzione della A24 e A25, ma non riusciamo a capire perché devono essere gli abruzzesi a pagare il conto, dato che gli introiti dei pedaggi autostradali vengono suddivisi fra Stato e Autostrada dei Parchi. Che siano loro a farsi carico di questi lavori, non i cittadini abruzzesi, che vedranno sparire i fondi per opere strategiche nel nostro territorio, che erano già stati assegnati con la delibera Cipe n. 26/2016.

Il prelievo ammonta a 242 milioni, di cui 200 milioni circa saranno prelevati dal FSC della Regione Abruzzo. Su 753 milioni in totale, perderemo oltre 50 milioni già assegnati ma non convenzionati, soldi che avrebbero permesso di realizzare, fra l'altro, il depuratore a Pescara o la centrale Enel di Teramo, ed altri 150 milioni già convenzionati dalla Regione e dagli altri enti locali che da tempo ci stanno lavorando.

Questo è il regalo che il governo sta facendo all'Abruzzo, nel totale disinteresse dei suoi parlamentari giallo-verdi, che in queste ore stanno tentando di mascherare questo vero e proprio furto ai danni degli abruzzesi arrampicandosi sugli specchi e cercando di scaricare su altri le loro responsabilità.

Non permetteremo che questo accada e faremo sentire la nostra voce con fermezza in ogni sede opportuna.»