Nel Sud Sudan, Yemen, Somalia e Nigeria nordorientale, la siccità e i conflitti ha causato gravi problemi a circa 22 milioni di bambini, di cui quasi un milione e mezzo ha rischiato di morire a causa di problemi legati alla malnutrizione. Lo stesso problema registrato anche nel Corno d'Africa.

Accanto a materiale per la sopravvivenza, aiuti salvavita come cibo, acqua e servizi igienico-sanitari, vaccini e farmaci, l'Unicef ha fornito anche materiale per l’istruzione e vestiti per i bambini e le famiglie coinvolte o sfollate a causa di conflitti, disastri naturali e altre crisi in bel 61 paesi.

La maggior parte degli aiuti di emergenza sono stati distribuiti in Bangladesh (Cox’s Bazar), Yemen, Corno d’Africa, Siria, nella regione del lago Ciad e in Sud Sudan.

Per i rifugiati rohingya in Bangladesh, sono stati creati servizi logistici, mentre per affrontare simultaneamente nel mondo epidemie di colera sono stati distribuiti scorte d’acqua e kit igienico-sanitari e medici.

Solo in Yemen, dove circa 22 milioni di persone sono state colpite da problemi di rifornimento di cibo e da un sistema sanitario in dissolvimento, l’UNICEF ha fornito oltre 900 milioni di pastiglie per la purificazione dell’acqua, 1.800 kit per la diarrea acquosa acuta e 33 milioni di dosi di vaccini.

Nel 2017, l’UNICEF e i suoi partner hanno inoltre ridotto sostanzialmente i prezzi dei vaccini, grazie agli sforzi compiuti per influenzare il mercato. Per la prima volta, un set completo di vaccini per un bambino con meno di un anno è disponibile, per i paesi a basso reddito, a meno di 18 dollari americani, rispetto al prezzo del 2013 di 24,46 dollari.

In totale, l’anno scorso l’UNICEF ha fornito aiuti e servizi per i bambini in 150 paesi e territori per un valore di 3,46 miliardi di dollari.