Politica

Giorgia Meloni e l'attivista gay: cosa non si è disposti ad inventarsi oggi per qualche voto in più!

All'inizio del comizio di Giorgia Meloni del 2 settembre, a Cagliari, un attivista gay irrompe sul palco con tanto di bandiera arcobaleno per rivendicare i diritti degli omosessuali.

Giorgia Meloni, nonostante uno sconosciuto irrompa sul palco, non si preoccupa... anzi, gli va incontro, gli tende la mano, lo lascia parlare, ferma gli agenti di polizia che nel frattempo con tutta la flemma di questo mondo hanno fatto la loro apparizione, e lascia che il siparietto si concluda nel migliore dei modi per poi poter dire:

"Il confronto è sempre un bel momento, anche quando un contestatore scavalca le transenne per salire sul palco.Rispetto sempre il coraggio delle persone di difendere ciò in cui credono, e allo stesso tempo rivendico il mio diritto a pensarla diversamente.P.S. State tranquilli, nessuno di noi vuole togliere diritti o libertà. A quello ci ha già pensato la sinistra negli ultimi anni".

Ma guarda! Se quanto accaduto non fosse stato spontaneo, si potrebbe dire di aver assisto ad un mini-spettacolo che sembra ispirarsi alle tecniche parateatrali di Jerzy Grotowski, per dar modo a Giorgia Meloni di poter dimostrare che lei è tutt'altro rispetto all'immagine irosa della guerriera che vuol combattere le lobby gay.

Un attivista gay, non si sa bene come, riesce a scavalcare le transenne di un comizio di colei che è destinata a guidare il prossimo governo italiano, senza che uno straccio di servizio d'ordine riesca ad impedirlo. E, una volta che uno sconosciuto è salito sul palco, la minuta Meloni che fa? Invece di darsela a gambe, gli va incontro tendendogli la mano.

Ma non è finita qua. Il metateatro trasferito in politica, una volta andato in scena, deve esser sfruttato al meglio e così ecco che l'attivista gay, tale Marco Marras, da anti-meloniano finisce per fare uno spot pro Fratelli d'Italia, pubblicando dal suo account Istagram la seguente storia:

"Ormai il mio nome è uscito, sono Marco Marras e sono il ragazzo che ieri è salito sul palco della Meloni.Ho voluto in maniera pacifica esprimere il mio dissenso sulla sua visione della famiglia e ho voluto ricordargli che siamo tutti uguali o come direbbe lei Fratelli d'Italia, di un'unica nazione dove dovrebbe esserci il diritto di potersi costruire una famiglia che sia essa tra due uomini o due donne e che possano accedere alle adozioni. Per il resto ringrazio la leader Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia per il confronto e la polizia per essere stata buona con me perché ha capito che tipo di persona io sia, ovvero un ragazzo che voleva solo esprimere la sua opinione. Ringrazio tutti [con tanto di cuoricini, ndr].PS: comunque signora Meloni i cambiamenti si possono frenare ma saranno inevitabili e in Italia in futuro potrò sposarmi e adottare".

La "leader Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia", attentissima, riprende la dichiarazione di Marco Marras e la introduce così ai suoi sostenitori:

"Marco sei stato molto coraggioso e, come ho detto ieri, ho grande rispetto di chi ha il coraggio di difendere ciò in cui crede.Anche io penso che siamo tutti uguali e tutti Fratelli e penso che ciascuno abbia diritto ad amare chi vuole, e che lo Stato debba farsi i fatti suoi. Oggi ci sono le unioni civili e in Italia puoi tranquillamente legarti ufficialmente con chi vuoi; non proporrei di togliere questo diritto.Non sono d'accordo sull'adozione, come sai, ma non perché consideri il tuo sentimento di minore valore rispetto a quello che provano un uomo e una donna. Considero giusto, per intenderci, anche che lo Stato italiano non consenta l'adozione da parte dei single e penso che non mi dirai per questo che sono "singleofoba", come non sono omofoba. Lo considero giusto perché penso che un bambino abbia diritto a crescere con un padre e una madre. Io sono cresciuta in una famiglia monogenitoriale. Non posso dire di essere stata infelice, ma mi è mancato un padre? Sì, non posso negarlo. Se lo dico tolgo qualcosa all'amore incondizionato di mia madre? No.Non siamo d'accordo su questo, io e te, ma non significa che io ti debba odiare o che tu debba odiare me. Rispetto e cerco di comprendere il tuo punto di vista: spero che prima o poi anche tu riesca a fare la stessa cosa. E spero che un giorno vorrai parlarne con calma, senza telecamere e senza sensazionalismi. Ti auguro tutto il meglio e mantieni il tuo coraggio".

Aggiungendo la seguente immagine...

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla messa in scena,  l'evidenziatore provvede a toglierli definitivamente.

La politica vive di emozioni, ideologie e idee sono scomparse o tenute ben nascoste, e la sceneggiata sopra descritta è la logica  conseguenza di ciò che nell'Italia di oggi i politici hanno il coraggio di fare per convincere gli indecisi ed ottenere così qualche voto in più.

Ma nonostante tutto, Giorgia Meloni rimane sempre quella che parla di lobby Lgbt e si oppone ad una legge contro l'omotransfobia, definendola  "pericolosissima deriva liberticida, che minaccia la nostra democrazia e la libertà di pensiero". 

Inoltre, quando guiderà un governo di destra-centro, oltre a "migliorare" le leggi esistenti a partire da quelle sull'informazione, si occuperà di "migliorare" anche quelle che riguarderanno diritti già acquisiti, come il diritto all'aborto e alle unioni civili.

E tutto con il consenso e i ringraziamenti di Marco Marras o di un suo emulo.

Autore Fabrizio Marchesan
Categoria Politica
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