Alle 11:30 (ora italiana) di questo sabato, il direttore delle operazioni di lancio della prima missione Artemis, Charlie Blackwell-Thompson, ha dato il via libera per iniziare il caricamento dei propellenti nel vettore Space Launch System. 

Quello odierno era il secondo tentativo per dare il via alla missione destinata a riportare entro alcuni anni l'uomo sulla Luna... creando sul satellite  persino una stazione permanente, che farà da prototipo a missioni con finalità analoghe che avranno come destinazione Marte. Ma un passo alla volta.

Giovedì, Jeremy Parsons, vicedirettore del programma, aveva dichiarato in una conferenza stampa che i problemi riscontrati nel precedente tentativo erano stati compresi e risolti.

La finestra di lancio di sabato 3 settembre iniziava alle 20:17 e, come in precedenza, aveva una durata di due ore. A Cape Canaveral, le condizioni meteorologiche previste in quel lasso di tempo, erano state definite favorevoli con probabilità intorno al 70%.

La prima missione Artemis, senza equipaggio, avrà modo di verificare le prestazioni del vettore SLS e della navicella Orion che compirà un viaggio di circa 40.000 miglia oltre la Luna della durata di circa sei settimane.


Poco prima delle 17:30 ora italiana, Blackwell-Thompson ha però annunciato di voler rinunciare ancora una volta al lancio di Artemis I. Durante il caricamento del propellente nello stadio centrale dello Space Launch System, anche stavolta i tecnici hanno riscontrato una perdita di idrogeno liquido, uno dei problemi che era stato riscontrato durante il tentativo di lunedì. 

Ancora una volta, il problema sembra esser dovuto al sistema di collegamento che consente di pompare l'idrogeno nel razzo. Non appena i tecnici si sono accorti della perdita, si sono cercate delle soluzioni, ma senza esito.

In precedenza, se anche stavolta il conto alla rovescia avesse dovuto essere nuovamente interrotto, la NASA aveva previsto di riprogrammare un altro tentativo per lunedì o martedì.

Se il razzo dovesse essere  tolto dalla piattaforma di lancio, allora per il nuovo tentativo si dovranno attendere non più giorni, ma settimane.