Il 22 marzo 2016 la CGIL ha presentato tre quesiti referendari sulla riforma del lavoro, il Jobs Act, con l’obiettivo di abrogare alcune norme. I punti critici evidenziati dal sindacato sono: l'art.18, i voucher lavoro e la responsabilità e il controllo sugli appalti. L’11 gennaio 2017 la Corte costituzionale ha bocciato il quesito sull'art.18 e dichiarato ammissibili gli altri due. Il referendum potrebbe svolgersi nella primavera del 2017.
I quesiti referendari proposti dalla CGIL sul Jobs Act sono inammissibili, in particolare quello sull’art.18 o, al contrario, sono ammissibili ed espressione di democrazia?
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