Secondo Matteo Salvini, tutti coloro che sbarcano in Italia con mezzi di fortuna (sopratutto, ma non solo) sulle coste della Sicilia sono immigrati clandestini, finti profughi che infettano mezza Italia, mangiano cani, vengono aiutati a trovare un lavoro al posto di milioni di italiani disoccupati, sono violenti, rapinatori, spacciatori, drogati... 

E' solo un piccolissimo esempio di ciò che da mesi e mesi Matteo Salvini sostiene quotidianamente sui suoi account social, per fare da traino ai commenti dei propri sostenitori che, va da sé, si sentono autorizzati a dire di peggio contro i migranti e contro chiunque cerchi di combattere il clima d'odio alimentato dalla Lega. Al suo fianco, anche se con meno veemenza, sta l'alleata Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia. 

Il clima d'odio ha generato una situazione tale da far ritenere ad alcuni italiani che sia possibile, naturale e dovuto insultare una persona di colore... e probabilmente prenderla pure a pugni e calci nel caso non stia al suo posto, perché, in fondo, è solo un immigrato.

A fronte di questo è facile comprendere quanto sia ipocrita, ridicola e inutile la campagna antidiscriminazioni "KEEP RACISM OUT", promossa dalla Lega Serie A, in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) in occasione della prima giornata di campionato. 

In cosa consiste la campagna? 

Le squadre prima dell’inizio della partita si allineeranno di fronte al consueto arco a centrocampo, "dedicato" per questa giornata all'iniziativa così come il podio porta pallone collocato a bordo campo e la lavagna luminosa del quarto uomo. Tutti i calciatori, inoltre, avranno applicata sulla maglia da gioco la patch della campagna. Segnale forte (!) anche da parte dei capitani, che porteranno sul braccio la fascia con la scritta "KEEP RACISM OUT".

È vero. Si tratta di una iniziativa legata allo sport, in particolare al calcio. Ma è anche vero che è naturale ritenere che rimarrà solo folclore fintanto che si consentirà alla politica di creare un clima d'odio che alimenta il razzismo e la contrapposizione sociale, rischiando, oltretutto, di sdoganare i razzisti consentendo loro di continuare ad esserlo.