Codacons, esposto per truffa e frode riguardo le criptovalute
Si materializza una nuova forte polemica nei confronti di Bitcoin. A sollevarla è l'associazione dei consumatori Codacons, guidata da Carlo Rienzi, che ha presentato un esposto a 104 procure affinché indaghino sulla nota criptovaluta.
Secondo Condacons, infatti, con il suo utilizzo ci sarebbe il rischio concreto di frodi o truffe ai danni dei cittadini
Codacons chiede di "verificare e identificare coloro che hanno emesso i Bitcoin sul territorio nazionale, nonché i siti web che presentano strategie trucchi e tools per guadagnare con questo strumento e tutti coloro che lo commercializzano senza fornire adeguate garanzie ed informazioni, accertando eventuali ipotesi di manovre speculative ed ipotesi di truffa e truffa aggravata."
Il Cocacons chiede anche di appurare "se dietro le forme di investimento nelle criptovalute, possano concretamente celarsi speculazioni e grandi rischi e se più che rivelarsi affari vantaggiosi possano trasformarsi in vere e proprie truffe, [considerando che] "il potere del piccolo risparmiatore nel determinare il prezzo sarebbe naturalmente zero. Sono i trader sui mercati professionali a dettare le regole, per cui i rischi sembrerebbero veramente molti.
Le criptovalute non sono legate a Stati e quindi non hanno una convenzione o un corrispettivo sottostante, non vengono garantite da niente e nessuno".
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