Il clima di fiducia registrato dal'Istat a maggio 2018, sembra rispecchiare la situazione politica attuale. In picchiata quello dei consumatori che, rispetto al mese precedente, diminuisce dal 116,9 al 113,7.- Stesso discorso, anche se con un calo meno accentuato, per l’indice del clima di fiducia delle imprese, in flessione da 105,0 a 104,7.

Per quanto riguarda i consumatori, tutte le componenti, anche se con differenti intensità, sono risultate in calo: il clima di fiducia personale e quello corrente passano rispettivamente da 108 a 107,7 e da 114 a 112; quello economico fa invece registrare un vero e proprio tracollo da 141,8 a 132,6 e quello sul futuro passa da 121,1 a 116,5.

Dal lato imprese, il clima di fiducia diminuisce nei settori delle costruzioni (da 135,2 a 134,1), dei servizi (da 106,4 a 106), rimanendo però stabile nella manifattura (a quota 107,7). In controtendenza, invece, nel commercio al dettaglio, dove è visto in aumento da 97,6 a 99,8.

Nello specifico, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordini mentre le attese sulla produzione sono in calo; il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino aumenta leggermente. Nelle costruzioni si stima un diffuso miglioramento dei giudizi sugli ordini, a cui si uniscono, però, stime in calo per le aspettative sull’occupazione.

L’evoluzione negativa dell’indice di fiducia dei servizi è il riflesso di un peggioramento sia dei giudizi, sia delle attese sugli ordini, mentre i giudizi sull’andamento degli affari sono invece in miglioramento.

Nel commercio al dettaglio, sebbene i giudizi sulle vendite siano in peggioramento, si stima però un aumento delle aspettative sulle vendite future. Le scorte di magazzino sono giudicate in diminuzione.