A Tunisi, Monastir, Sousse, Kef... i residenti dovranno rimanere nelle proprie abitazioni dalle 21 alle 5 del mattino per cercare di limitare il diffondersi dell'epidemia.
La paura del governo è che, se la diffusione del virus dovesse sfuggire al controllo, il debole sistema sanitario tunisino collasserebbe immediatamente, dopo che quello economico è oramai allo sbando, con il 40% degli artigiani che ha dichiarato fallimento.
A Sousse la scorsa settimana è morta una donna perché in terapia intensiva non c'era più un posto disponibile. Ed è scoppiato anche lo scandalo dei tamponi che i laboratori privati fanno pagare 400 dinari: un occhio della testa.
In Tunisia, con 11,5 milioni di persone, sono quasi 25mila i contagi e 364 i morti, con il peggioramento di questi numeri avvenuto proprio nell'ultimo periodo.