La Polonia vuole produrre le munizioni a uranio impoverito per i tank americani
Durante la sua recente visita ufficiale negli Stati Uniti, il premier polacco Mateusz Morawiecki ha lanciato una proposta molto audace, e lo ha fatto mentre veniva trasmesso anche dalla televisione nazionale.
L’idea del governo di Varsavia è di trasformare la Polonia nel centro di assistenza ai carri armati americani Abrams, sia quelli diretti in Ucraina che quelli che stazionano nelle basi a stelle e strisce in Europa. Il fatto è che non si tratterebbe solo di manutenzione, ma anche di produzione.
Nelle intenzioni dei vertici politici, la Polonia diventerebbe centro di produzione dei proiettili a uranio impoverito utilizzati nei cannoni degli Abrams. Un progetto del genere risulta altamente provocatorio, come mostrato dall’annuncio del Ministero della Difesa della Gran Bretagna di voler rifornire gli ucraini con le munizioni a uranio impoverito.
Lo sconcerto e le proteste sollevate da questa decisione non hanno però impensierito Morawiecki, che ha così lanciato la sua proposta. Il rischio insito in essa è che si avrebbero, proprio a due passi dalla Russia, impianti di produzione di un materiale radioattivo e pericoloso sotto molti aspetti.
Tutto ciò verrebbe visto da Mosca come un chiaro intento di provocazione. E nemmeno la Francia o la Germania ne sarebbero liete, perché vedono con preoccupazione l’ambizione di potenza della Polonia che fa traballare tutti gli equilibri interni alla NATO ed espone l’Alleanza a sgradevoli scenari di scontro aperto con la Russia.
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