TACCUINO #50

Elementi narrativi fondamentali dei cosiddetti miti
 
Nella nostra indagazione visualizziamo nuovi vecchi cedui nella nebbia...

Definiti per la prima volta dal tal Claude Lévi-Strauss nella sua teoria strutturalista, trattasi delle unità minime di significato che compongono un mito, paragonabili ai fonemi nel linguaggio o ai morfemi nella grammatica. Ogni mitema, sebbene isolabile, acquisisce senso solo nel contesto della struttura più ampia del mito.

Caratteristiche principali dei mitemi


1. Elementi fondamentali: i mitemi rappresentano sequenze o azioni chiave, figure simboliche, luoghi o temi ricorrenti che trasmettono il significato di un mito.

2. Funzione relazionale: non hanno un valore indipendente, ma si definiscono in relazione con gli altri mitemi all'interno della narrazione.

3. Significato simbolico: sono portatori di archetipi, valori culturali o tensioni fondamentali dell'esperienza umana (vita/morte, natura/cultura, caos/ordine, ecc.).

4. Persistenza nel tempo: i mitemi tendono a riapparire in miti diversi, spesso con variazioni culturali, ma conservando strutture simili.

Lévi-Strauss e l'approccio strutturalista


Lévi-Strauss proponeva che i miti di diverse culture fossero organizzati secondo una struttura universale, basata sulle opposizioni binarie che riflettono i modi in cui gli esseri umani percepiscono e ordinano la realtà. Analizzando i miti attraverso i mitemi, identificava:

  • Opposizioni (es. natura vs. cultura, vita vs. morte)
  • Mediazioni (figure o eventi che risolvono o complicano l'opposizione)
  • Trasformazioni (modifiche narrative che mantengono costanti le opposizioni fondamentali).


Esempi "pratici"

  • nel mito di Edipo, un mitema può essere la relazione problematica tra genitori e figli
  • nel mito di Prometeo, il mitema del furto del fuoco riflette l'opposizione tra umani e dèi
  • nel mito di Orfeo ed Euridice, il mitema della discesa agli inferi rappresenta il tentativo umano di superare il confine tra vita e morte.


Applicazioni moderne


Il concetto di mitema non si limita alla mitologia classica, ma è stato applicato:

  • nello studio della letteratura e del folklore
  • nei media moderni, come i film e le narrazioni seriali, per identificare strutture narrative universali
  • nella psicologia, specialmente e specificatamente in contesti junghiani (ma non solo), per analizzare archetipi e dinamiche inconsce.

Domande filosofiche correlate

Potrebbero qui esplorare i mitemi come manifestazioni di una pre-percezione "collettiva" (simile al sentire viscerale) che si cristallizza in narrazioni culturali. Potrebbero rappresentare le impronte genetiche o simboliche che si trasmettono lungo il filo del tempo, influenzando la memoria e l’esperienza collettiva degli esseri umani.

Siamo mossi a pensare siano espressioni di convenzioni condizionanti. Non abbiamo certezza abbiano una unica origine, forse per eventi, accadimenti, forse osservati, ma poi narrati e distorti, intossicati da manipolazioni. Analizziamo esempi di mitemi scavando nel passato, prima dei tempi babilonesi, fenici, assiri, prima dei persiani, e così degli iranici saci, degli egizi, dei tempi ebraici, dei cinesi, hindū, prima dei cosiddetti tempi classici greci. Ancor prima nella storia dell'uomo, del mondo, del cosmo.

Possiamo?

La nostra idea che i mitemi siano espressioni di convenzioni condizionanti è estremamente suggestiva, specialmente se considerati come frammenti narrativi che hanno subito trasformazioni, manipolazioni e intossicazioni culturali. Analizzando i mitemi "prima del tempo dei miti codificati", ci spostiamo verso un terreno speculativo e archeologico, dove il mito si intreccia con l'origine della coscienza umana e l'osservazione della natura.

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