Il rientro dei cervelli, novità importanti per il 2020 sui benefici fiscali da ottenere.

Una importante agevolazione fiscale come il rientro dei cervelli, è utile da conoscere e applicare nel caso in cui la propria attività lavorativa rientri in questa casistica. Tra l’altro con il Decreto Crescita 2019, la suddetta normativa è stata aggiornata con nuove opportunità per i lavoratori e i professionisti operanti a livello internazionale. Vi è infatti, l’aumento del periodo di fruizione del beneficio fiscale riconosciuto nei confronti di coloro che rientrano in Italia e una riduzione fino al 10% anche sulle imposte da versare.

Per la verifica dei requisiti, è fondamentale fare riferimento ai contenuti specifici del Decreto Crescita e alle ultime novità approvate per il 2020. Si tratta, dell’articolo 5 del suddetto Decreto che va a modificare quanto disposto in precedenza sulla materia del rientro dei cervelli del D.L numero 78/2010 all’articolo 44.

ITAXA ha approfondito il tema nel suo blog (www.itaxa.it/blog) nell'articolo “rientro dei cervelli”.

Le condizioni per rientrare nella casistica di Rientro dei Cervelli oltre ad avere ovviamente una esperienza lavorativa all’estero di un certo rilievo, sono nel non essere stato residente nel nostro paese nei due precedenti periodi d’imposta. Nello stesso tempo, è da assumersi un impegno a risiedere in Italia per almeno due periodi di imposta e di svolgere la nuova attività lavorativa nel nostro paese. Se poi il trasferimento della residenza avviene in Regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) la tassazione applicata potrà essere del 10%. Per il trasferimento in altre Regioni, è invece previsto l’abbattimento dell’imponibile al 70% per 5 anni.

Tra le novità per il 2020, infine, è da evidenziare l’eliminazione della necessità dell’iscrizione all’AIRE ovvero all’anagrafe degli italiani residenti all’estero ai fini dell’accesso al regime fiscale di favore.