Al 3 maggio, il totale delle persone contagiate dal Sar-CoV-2 è 210.717, con un incremento rispetto a ieri di 1.389 nuovi casi. Il numero totale di quelle ancore positive è di 100.179, con una decrescita di 525 rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.926 in Lombardia, 15.638 in Piemonte, 9.045 in Emilia-Romagna, 7.299 in Veneto, 5.328 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.385 nel Lazio, 3.198 nelle Marche, 2.726 in Campania, 1.247 nella Provincia autonoma di Trento, 2.955 in Puglia, 2.203 in Sicilia, 1.087 in Friuli Venezia Giulia, 1.868 in Abruzzo, 665 nella Provincia autonoma di Bolzano, 183 in Umbria, 689 in Sardegna, 109 in Valle d’Aosta, 702 in Calabria, 194 in Basilicata e 181 in Molise.
Tra gli attualmente positivi 1.501 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 38 pazienti rispetto a ieri, 17.242 i ricoverati con sintomi, con un decremento di 115 pazienti, mentre 81.436 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Il numero complessivo di dimessi e guariti sale a 81.654, con un incremento di 1.740 persone nelle ultime 24 ore.
Rispetto a ieri i deceduti sono 174, con il numero totale che arriva a 28.884.
È disponibile sul sito del ministero dell'Interno il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti a partire dal 4 maggio 2020. In ogni caso, può ancora essere utilizzato il modello precedente barrando le voci non più utilizzate.
L'autodichiarazione è in possesso anche degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.
In una intervista alla trasmissione domenicale di Lucia Annunziata, su Rai 3, queste la parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che alla vigilia della fase 2 non ha mancato di mettere in guardia il Paese: "Non vorrei che passasse il messaggio che tutto sia stato risolto. L'epidemia è in corso, anche se domani parte una fase nuova e questo grazie ai comportamenti dei cittadini. Voglio ricordare che qualche settimana fa avevamo 4mila persone in terapia intensiva, ora l'indice di contagio è sotto 1, significa che l'epidemia si sta riducendo. Ma guai a pensare che sia tutto finito.Tutte le scelte che abbiamo fatto, le abbiamo fatte su indicazioni del Comitato tecnico scientifico, perché non possiamo decidere sulla base di un sentimento, ma su dati scientifici che ancora ci dicono che questo virus è pericoloso.Il coronavirus non verrà mai battuto da un atto di governo e non basta un'ordinanza o un decreto. Sono strumenti messi in campo che servono, ma quello che conta davvero è il comportamento di ciascuno e non potranno essere i controlli a determinare l'esito di questa sfida".