Dopo il no agli impianti sciistici, slitta ancora una volta la riapertura di palestre e piscine. Mentre il nuovo Dpcm prende forma, la linea del governo Draghi rimane improntata alla cautela. La preoccupazione principale è quella delle varianti: la mutazione inglese rappresenta più del 30% dei contagi in Italia ed entro metà marzo, secondo l’Istituto superiore di sanità, sarà quella predominante nel nostro Paese.

E così si allontana la data in cui si potrà tornare ad andare nelle palestre, in piscina e nei centri sportivi al chiuso. Secondo le indicazioni degli esperti del Cts, che hanno risposto alle richieste del governo, palestre e le piscine potranno riaprire soltanto quando il numero dei contagi sarà di 50 persone per centomila abitanti, ovvero lo scenario che permetterebbe alle regioni che riuscissero a raggiungerlo di passare in fascia bianca.

Nelle prossime settimane gli indicatori potranno essere eventualmente rivisti anche per programmare uno scaglionamento degli ingressi nelle strutture sportive, ma al momento gli scienziati non ritengono di poter concedere il via libera.

Infatti proprio in base al Dpcm in vigore da oggi arriva una nuova stretta per lo sport in Abruzzo. Come spiega il Coni, restano chiuse palestre e piscine, ma rimane consentito l’allenamento di atleti agonisti e di interesse nazionale.

Possono svolgersi solo manifestazioni inserite nei calendari delle varie federazioni sportive. Stop a manifestazioni degli enti di promozione sportiva. Restano sospese attività di base per bambini e ragazzi.

L’attività motoria a livello personale è invece praticabile in spazi all’aperto, anche in zona rossa. Di poco dunque la differenza rispetto al vecchio Dpcm che consentiva l'allenamento agli atleti tesserati. Pochissime dunque le piscine aperte, alcune delle quali si trovano ad ospitare squadre anche di altre province.

Massimo rispetto per le normative anti-covid all'interno delle strutture, ma ciò non ha impedito, come comunicato qualche giorno fa, dalla ASL di Pescara a seguito dei tracciamenti obbligatori, la notizia di una squadra di nuoto del Pescarese dove il diffondersi del virus vede positivi 11 ragazzi del gruppo categoria di nuoto e 2 istruttori.

Nessuno dei genitori si è lamentato con la struttura, che nonostante ospita anche altre due società, una di Chieti e una di Pescara, viene regolarmente sanificata e tutt'oggi aperta per gli allenamenti delle altre squadre.

Purtroppo chi pensa che il cloro possa impedire la diffusione del virus, deve sempre fare i conti con la distanza interpersonale dei ragazzi, ma soprattutto con il fatto che durante l'allenamento le mascherine ovviamente non possono essere indossate.

Lo scorso weekend inoltre, a seguito della positività di 3 giocatori del Chieti Basket, il Dipartimento Prevenzione della Asl ha ritenuto necessario porre in isolamento l’intera squadra. In tutto sono state poste in sorveglianza 15 persone.

Si tratta di una decisione precauzionale resa necessaria dal timore che le persone contagiate possano essere state colpite dalla variante inglese, la cui diffusività, com’è noto, è elevata.

Quest'articolo rappresenta un insieme di notizie trovate in rete ed invita a far riflettere i ragazzi (atleti) che molto dipende da loro, perché il COVID19 sa camminare, sa correre, sa nuotare e sa volare.