Enrico Rossi, presidente della regione Toscana e tra i fondatori di articoloUNO Movimento Democratico e Progressista, risponde a Orlando (e Cuperlo) che nei giorni scorsi avevano cheisto un loro impegno alle primarie del 30 aprile per sconfiggere Renzi.

Enrico Rossi riassume in questi termini la questione: "Orlando dice che noi di ArticoloUNO teniamo per Renzi. Renzi dice che noi di ArticoloUNO lo vogliamo far fuori. Sono solo chiacchiere che non ci interessano. Invece, ai tanti compagni e amici che da sinistra hanno voluto fare questa battaglia congressuale nel PD e che sono delusi noi diciamo che li aspettiamo e che ArticoloUNO ha bisogno di loro e del loro contributo per costruire una sinistra nuova e grande. Se non ora quando?»

Sinceramente, nelle considerazioni di Cuperlo e Orlando non vi è molta logica. Entrambi hanno deciso di impegnarsi nelle primarie del partito affermando, però, al tempo stesso la preoccupazione, nel caso vinca Renzi, di non riconoscersi più in quel partito. Ma se sono queste è la loro analisi, perché continuano a far parte del PD, visto che è occupato militarmente da Renzi e dai suoi tirapiedi?
Quindi, logico diventa l'invito di Rossi a trasferirsi nella nuova formazione, che di sinistra "qualcosa" sembra avere.

Pertanto, Rossi ribadisce in un'intervista al Corriere che ArticoloUNO ai gazebo a Votare contro Renzi non andrà: «Abbiamo sempre contestato la politica di Renzi, sostenendo che a votare alle primarie dovevano essere gli elettori di un partito e che, mancando un albo degli elettori, avrebbe potuto votare chicchessia. Ora dobbiamo essere coerenti con le nostre posizioni, non possiamo commettere lo stesso errore che abbiamo attribuito a Renzi». Non solo: «Votando alle primarie, ti devi dichiarare elettore di quel partito».

Ed aggiunge: «Il voto nei circoli conferma che c'è stata una conta per rieleggere Renzi. E conferma che questo è sempre di più il Pdr, un partito costruito a immagine e somiglianza dal capo. Del resto, qual è la stata la prima dichiarazione di Renzi dopo il voto?
"Chi vince vince, e chi perde si adegua e dà una mano". Insomma, tende ancora a riprodurre quel modello di democrazia autoritaria che ha in mente da tempo».

Infine, ultima ma non meno importante, la dichiarazione di Enrico Rossi come commento agli ultimi dati sull'occupazione relativi al mese di febbraio e resi noti ieri dall'Istat: «Sui dati sull'occupazione continuano a prenderci per il culo. Come sanno bene i lavoratori precari e i disoccupati. La verità è che dopo anni di politiche di precarizzazione del lavoro, la massa dei lavoratori attivi sostanzialmente non cresce.
Anzi, come dice Cesare Damiano, prima si trattava per lo più di lavoratori a tempo indeterminato, ora basta lavorare un'ora a settimana per essere considerato attivo dall'Istat. Il Jobs act e gli incentivi non hanno prodotto gli effetti annunciati.
Riconoscere la verità sarebbe il primo passo per ristabilire un dialogo con il popolo. Il secondo passo è cambiare le politiche e passare dai bonus e dagli incentivi agli investimenti pubblici e alla spesa sociale.
Per questo abbiamo fondato Articolo Uno MDP.»