Proprio lui, Mark Rutte il duro, il feroce fustigatore dei conti in ordine, quello degli anatemi contro i paesi spendaccioni, pare abbia cambiato mestiere e viene a chiedere a tutti di spendere alla grande soldi che nessuno ha. 

A sentirlo sembra di avere a che fare con un rappresentante a provvigione che tira a vendere più merce possibile. La sua merce, oggi, sono le armi del suo nuovo adorato padrone? Che senso hanno cifre come 800 miliardi di Euro, 5% del Pil, che diavolo di modo sarebbe questo di fare i conti un tanto al chilo? Perché non il 4% oppure l’8%? Si tratta di uno di quei numeri a caso sparati da Trump, come per i dazi, perché così gli va, e questo vorrebbe guadagnarci.

Ma mica si parte da quello che si deve spendere per fare le cose. Prima si vede cosa si vuole o si deve fare, cosa serve per una moderna difesa, poi si fanno i calcoli, i preventivi, e infine si ragiona se ne vale la pena e se ci sono o dove trovare i soldi.

E invece eccoli tutti pronti ad accontentare il capriccio del prepotente di turno; perché di questo si tratta, non di reale e concreta e finalizzata programmazione. E neanche per creare una difesa europea comune ed efficiente, ma solo per una NATO che a lui non interessa  più. E che, una volta disinnescato l’articolo 5, perde la sua stessa ragione di essere.

Sono convinto del fatto che non puoi farti agnello in un mondo di lupi, ma le guerre del futuro si combattono a distanza, come si vede, come su una playstation, e forse per una difesa efficiente servirebbero sistemi moderni, informatici, satellitari e chissà cos’altro.

Tutte cose a cui saremmo capaci di provvedere da soli, se le schiene potessero raddrizzarsi una buona volta, prendendo esempio dal premier Sanchez !