In base agli ultimi dati pubblicati dall'Inail, fino a novembre 2019, e vittime sul lavoro in Italia sono 997, 49 in meno rispetto all'anno precedente. 

Nello stesso periodo, nel 2018, erano state 1.046. Il dato attuale, che corrisponde ad un diminuzione del 4,7% non è però così positivo come potrebbe sembrare, perché nel 2018, il numero di incidenti in cui era coinvolta più di una persona sono stati 23, causando  80 vittime, mentre sono stati 44 i lavoratori che hanno perso la vita nei 19 incidenti plurimi avvenuti nel 2019, fino a novembre.

Questo significa che non sembrano essere venuti meno i presupposti che stanno alla base degli incidenti sul lavoro.

Alcuni dati. Le denunce di infortunio presentate nel 2019 fino a novembre sono state in totale 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%). 

Sono aumentati da 90.409 a 92.225 (+2,0%) i casi di infortunio catalogati come "in itinere", quelli che avvengono nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il luogo di lavoro, mentre quelli "in occasione di lavoro" sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%).

Il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,5% nell'industria e nei servizi e dell'1,5% in agricoltura, mentre è aumentato dell'1,7% nel Conto Stato. 

A livello territoriale si registra una diminuzione nel Nord-Ovest (-0,3%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-1,2%) mentre nel Centro e nelle Isole sono aumentati, rispettivamente, dello 0,9% e allo 0,2%. 

Per quanto riguarda le regioni, in flessione gli infortuni in Molise (-6,6%) e Valle d'Aosta (-3,9%). Incrementi significativi, invece, in Sardegna (+3,2%) e nelle Marche (+1,8%).

Meno ifortuni tra gli uomioni, con un -0,5%, mentre aumentano quelli  dello 0,2% (da 210.499 a 210.968) quelli che riguardano le donne. Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,6% (da 73.291 a 76.630), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,9% e quelle dei comunitari dell'1,7% (da 23.373 a 22.975).