Così parlò Mario Draghi. Pensando alle dichiarazioni su quelle che sarebbero state le mosse della BCE per dar nuova linfa alla asfittica ripresa economica nei paesi della zona euro, viene alla mente l'incipit del Vangelo di Giovanni, tanta era l'attesa riposta da mercati e governi.

Nel precedente post avevo elencato le ipotesi in campo su quanto Draghi avrebbe fatto e, nella sostanza, le mosse ufficializzate non sono poi così distanti dalle previsioni e non si capiscono né l'entusiasmo e neppure lo stupore manifestato dai più, a meno che non siano da considerarsi utili per dare linfa al mercato azionario, almeno per un giorno.

Secondo le anticipazioni, l'acquisto di titoli del QE avrebbe dovuto essere incrementato fino a 80 miliardi di euro, includendo negli acquisti anche altre tipologie di titoli.
E così è avvenuto. A partire da aprile, la BCE acquisterà fino ad 80 miliardi di euro in titoli di Stato e in titoli emessi da società, purché non finanziarie, il cui scopo non sia puramente speculativo.

Un'altra previsione sulle mosse di Draghi era la possibilità che la liquidità in eccesso depositata dalle banche presso la BCE venisse ulteriormente disincentivata aumentando il tasso negativo dal -0,3% al -0.4%. E così è avvenuto! I nuovi tassi saranno applicati a partire dal 16 marzo.

Inoltre, Draghi ha abbassato i costi di finaziamento alle banche, portando il refi rate dallo 0,05% allo 0%  ed il marginal lending facility dallo 0,30% allo 0,25%.
se e famiglie.

Le mosse di Mario Draghi sono state fatte per aumentare il livello di circolazione della moneta,  con un conseguente aumento degli investimenti e dell'inflazione. In pratica, dovrebbero far ripartire l'economia. A non festeggiare sulle decisioni della BCE sono i tedeschi che hanno espresso giudizi critici sulle scelte di Draghi, mantenendo fede alla loro fama di custodi del rigore.