Di Vincenzo Petrosino - Salerno -

Sarà ad ottobre che potremo assistere al tanto atteso lancio del James Webb Space Telescope, il più grande e potente telescopio spaziale mai costruito. Come scrive la  NASA  "Webb (o JWST) sarà il telescopio spaziale più grande, potente e complesso mai costruito e lanciato nello spazio e cambierà radicalmente la nostra comprensione dell'universo".

Il telescopio, dalle caratteristiche innovative,  è  intitolato a  James Webb, a capo della NASA durante i programmi Gemini, Mercury e Apollo, oltre ad aver sposorizzato la realizzazione del Johnson Space Center (JSC) di Houston, Texas.

La NASA spera che il successore di Hubble (lanciato nel 1990), costato 8,8 miliardi di dollari, possa avere lo stesso impatto rivoluzionario. Webb è  un telescopio spaziale a raggi infrarossi ed il suo lancio è previsto per ottobre dall'Arianespace di Kourou, nella Guiana Francese, trasportato in orbita da un razzo Ariane 5. Il telescopio è il frutto di una collaborazione internazionale tra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia spaziale canadese (CSA).

Il telescopio Webb aprirà nuovi orizzonti per l'astronomia grazie a tecnologie di progettazione d'avanguardia. Sarà il più grande telescopio mai inviato nello spazio, e amplierà gli orizzonti aperti dal telescopio Hubble. La speranza è che Webb trovi le prime galassie che si sono formate nell'universo e riesca a scrutare attraverso le nebulose per vedere in dettaglio le stelle che formano i sistemi planetari.

Il Telescopio è dotato di un grande specchio primario di 6,5 metri costituito da 18 specchi  esagonali in berillio, con una struttura a nido d'api, per studiare lunghezze d'onda nella banda infrarossa, e sarà dotato di un ampio scudo termico multistrato per il mantenimento di una temperatura operativa molto bassa per bloccare le interferenze da sorgenti di calore non oggetto di studio, quali ad esempio il Sole, la Luna, la struttura e la strumentazione stessa del telescopio.

Orbiterà a 1,5 milioni di km dalla Terra al punto L2 di Lagrange, orbita già utilizzata per le missioni WMAP, Herschel e Planck; che terrà il telescopio Webb allineato con l'orbita terrestre  consentendo allo scudo di proteggere il telescopio dalla luce e dal calore di Sole, Terra e Luna e garantendo comunicazioni continue con il centro di controllo e un'ininterrotta raccolta di dati non essendo ostacolato dall'interferenza oscuratrice dell'orbita lunare.

Le osservazioni a raggi infrarossi consentono lo studio di oggetti e di regioni dello spazio altrimenti oscurate dai gas e dalle polveri nello spettro visibile. Le nubi molecolari feconde di formazioni stellari, i dischi protoplanetari, e i nuclei di galassie attive sono tra gli oggetti relativamente freddi  che emettono radiazioni prevalentemente nell'infrarosso e quindi studiabili da un telescopio a infrarossi.

Il Telescopio è dotato di un complesso parasole che verrà aperto nello spazio e grande quando un campo di tennis, in modo da evitare interferenze. All'ombra del parasole, le tecnologie innovative di Webb e i sensibili sensori a infrarossi consentiranno agli scienziati di osservare galassie lontane e studiare molti altri corpi presenti nell'universo.

La sensibilità di un telescopio, o la quantità di dettagli che può vedere, è direttamente correlata alla dimensione dell'area dello specchio che raccoglie la luce dagli oggetti osservati. Lo specchio principale di Webb è largo 6,5 metri (21 piedi e 4 pollici); uno specchio così grande non è mai stato lanciato nello spazio.

Uno degli obiettivi scientifici del JWST è guardare molto  indietro nel tempo fino a quando le galassie erano giovani. Webb lo farà osservando galassie molto distanti, a oltre 13 miliardi di anni luce da noi. Per vedere oggetti così lontani e deboli, Webb ha bisogno appunto  di un grande specchio. La sensibilità di un telescopio, o la quantità di dettagli che può vedere, è direttamente correlata alla dimensione dell'area dello specchio che raccoglie la luce dagli oggetti osservati. Lo specchio è stato costruito in segmenti per adattarlo al razzo che deve portarlo nello spazio e si aprirà nel momento in cui il telescopio sarà in orbita. Ciascuno dei 18 segmenti dello specchio di forma esagonale ha un diametro di 1,32 metri (4,3 piedi), da piatto a piatto. (Lo specchio secondario di Webb ha un diametro di 0,74 metri). 

Non ci resta che seguire questo nuovo lancio e sperare che tutte le complesse manovre di messa in orbita e apertura di tutte le parti venga completata correttamente.

L'uomo avrà così un nuovo occhio nello spazio e nel futuro, potendo studiare le sue origini.