L'Egitto di al-Sisi sembra esser riuscito a compiere un passo avanti molto importante nel processo di riconciliazione all'interno delle istituzioni palestinesi. Finora, la posizione palestinese per la ricerca della pace con Israele è stata resa difficile non solo per gli ostacoli imposti da Tel Aviv - che non ha alcun vantaggio e, di conseguenza, alcun interesse nel mettere in atto un piano di pace con i palestinesi - ma anche dalle divisioni tra l'Autorità Palestinese che governa a Ramallah e Hamas che governa nella Striscia di Gaza.

All'inizio della settimana Hamas aveva annunciato la disponibilità a rinunciare al controllo di Gaza e a dar vita insieme a Fatah ad un governo di unità nazionale che portasse poi a nuove elezioni elezioni. Questo dopo che Ismail Haniyeh, leader di Hamas, martedì 12 settembre, insieme ad altri membri del movimento, aveva avuto un incontro al Cairo con rappresentanti del governo egiziano.

Poi, al Cairo, nei giorni seguenti sono arrivati anche dei rappresentanti di Fatah che, dopo aver avuto colloqui con gli egiziani, sabato si sono incontrati anche con rappresentanti di Hamas.

In conseguenza di ciò, domenica mattina Hamas ha annunciato ufficialmente di voler sciogliere l'amministrazione istituita negli ultimi mesi per gestire gli affari interni della Striscia di Gaza (un qualcosa in più di un governo ombra secondo il punto di vista di Fatah), tenere elezioni generali e iniziare immediatamente colloqui diretti di riconciliazione con Fatah.

L'annuncio di Hamas è stato accolto positivamente da Fatah che si è detta disponibile, su queste basi, a dare il proprio assenso all'avvio dei colloqui per la riconciliazione.

Naturalmente, dietro tutto questo, il benessere del popolo palestinese è completamente in secondo piano. Gli egiziani, infatti, hanno portato avanti questi colloqui per migliorare la sicurezza al confine tra la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai a causa della guerra dell'Egitto contro lo Stato islamico nel Sinai settentrionale.

Hamas, in difficoltà con il malcontento della popolazione a Gaza, ha accettato il dialogo con il Cairo - dove adesso non vi è certo un governo amico - per allentare il blocco su Gaza che l'Egitto impone congiuntamente ad Israele, oltre che per risolvere i problemi di approvvigionamento di energia elettrica, questi imposti da Ramallah.

L'annuncio di Hamas precede di pochi giorni l'incontro di mercoledì prossimo, negli Stati Uniti, tra il presidente americano Donald Trump ed il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas che giovedì parlerà all'assemblea delle Nazioni Unite.