Giulio Fanti, del dipartimento di Ingegneria industriale dell'università di Padova, e Jean-Pierre Laude, dell'azienda Horiba, specializzata nella realizzazione di strumenti di analisi e misurazione, hanno pubblicato su una rivista scientifica un nuovo studio che riguarda la sindone e più precisamente l'uomo della sindone.

Analizzando sangue e fibre muscolari presenti nel lino della sindone, i due ricercatori hanno identificato - o almeno così avrebbero dimostrato di averlo fatto - la presenza di una sostanza, la biliverdina, che viene prodotta dalla degradazione dell'emoglobina nel sangue.

Questa rilevazione andrebbe a confermare un'altra ricerca già pubblicata da non molto sulla rivista Plos One, stavolta frutto della collaborazione sempre dell'Università di Padova ma in abbinamento al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che aveva riscontrato la presenza nel sangue nel telo di creatinina e di ferritina.

Che cosa dimostrerebbe tutto ciò? Che l'uomo che è stato avvolto nella sindone è stato realmente torturato! Il quotidiano Repubblica riporta le eccitatissime conclusioni del dottor Fanti che dichiara: «Questi risultati rappresentano un importante passo in avanti negli studi sull'autenticità della Sindone perché, mentre è confermato il fatto che essa realmente ha avvolto un uomo torturato a morte, è molto improbabile che un artista, forse nei secoli passati, sia stato in grado di aggiungere tutti questi dettagli alla sua opera d'arte.»

Letta un'affermazione simile, chiunque sia dotato di un minimo di razionalità non può non farsi venire il dubbio se il dottor Fanti possa realmente considerarsi una persona che abbia a che fare con la scienza.

Infatti, anche se effettivamente l'uomo rappresentato nella sindone è stato vittima di una morte violenta, questo non prova certo che il telo sia di duemila anni fa e che l'immagine rappresentata sia quella di Gesù.

Inoltre, lo pseudo scienziato dovrebbe spiegarci come in un telo risalente al Medio evo, qualcuno abbia potuto avvolgere una persona deceduta per morte violenta alcune centinaia di anni prima... che ancora stava sanguinando!

Nel caso riesca a spiegarlo, ce lo faccia sapere, perché, solo allora, avrebbe fatto una scoperta realmente interessante e utile a confutare quella che è, tutt'oggi, un'evidenza scientifica più che dimostrata: la sindone è semplicemente un falso, come fin dalla sua prima apparizione persino la Chiesa aveva affermato.