Nella frenetica e reiterata esaltazione del proprio operato, il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha pubblicato un nuovo post su Facebook in cui riassume quanto di buono, bello ed eccezionale ha fatto in questi quattro mesi: fine al contratto dell'aereo di Stato voluto da Renzi, nomina dei nuovi vertici di Ferrovie, obbligo dei sensori per i seggiolini dei bambini... oltre alle attività messe in atto a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova.

E tra queste vi è il decreto legge n. 109 del 28 settembre 2018, contenente disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze

All'articolo 41, in quel decreto si prende in esame anche la gestione dei fanghi di depurazione... in questi termini.

"Al fine di superare situazioni di criticita' nella gestione dei fanghi di depurazione, nelle more di una revisione organica della normativa di settore, continuano a valere, ai fini dell'utilizzo in agricoltura dei fanghi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, i limiti dell'Allegato IB del predetto decreto, fatta eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per i quali il limite e': = 1.000 (mg/kg tal quale).

Ai fini della presente disposizione, per il parametro idrocarburi C10-C40, il limite di 1000 mg/kg tal quale si intende comunque rispettato se la ricerca dei marker di cancerogenicita' fornisce valori inferiori a quelli definiti ai sensi della nota L, contenuta nell'allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, richiamata nella decisione 955/2014/UE della Commissione del 16 dicembre 2008."


In teoria non esiste un limite certo, scientificamente dimostrato, in base al quale sia definita una soglia minima di pericolosità relativa alla presenza di idrocarburi nell'ambiente. In base al principio di precauzione, però, la Corte di Cassazione penale ha sancito che in relazione alla presenza degli idrocarburi nei fanghi da smaltire si applichi come valore massimo consentito, quello indicato nel d.lgs. n. 152/2006, pari a 50 mg/kg.

Il governo, invece, nel decreto legge su Genova, come è indicato nel testo sopra riportato, ha esteso tale limite di 20 volte... e stavolta non è neppure colpa di "quelli che c'erano prima". Toninelli ha fatto tutto da solo.

Ma i 5 Stelle non erano quelli che volevano preservare l'ambiente?

Preso con le mani nella marmellata, il ministro Toninelli, domenica, ha pubblicato su Facebook il seguente, confusissimo, post di cui di seguito è riportato il testo per intero:

«Quella contro i fanghi di depurazione è una battaglia nella quale sono personalmente impegnato sin dai miei primi anni da attivista del MoVimento 5 Stelle.

Ora, l'articolo del decreto emergenze sul tema serve per giungere a una soluzione in emergenza, appunto, e non definitiva. Ecco perché si è utilizzato un veicolo normativo che implica necessità e urgenza.

Durante tutta l'estate si sono accumulate queste sostanze a causa della sentenza del Tar Lombardia e dei ricorsi a corollario. In Conferenza Stato-Regioni era passata una norma ben peggiore e la delibera della mia stessa Regione riprendeva proprio il testo Galletti, consentendo un livello di idrocarburi nei fanghi 10 volte superiore a quello contenuto nel decreto.

Se non avessimo scritto questo nuovo testo, sarebbe stato adottato l'altro, con un limite stratosferico e conseguenze ben peggiori. L'impegno del M5S è adesso di modificarlo ulteriormente in Parlamento.

Detto ciò, il collega Sergio Costa è già al lavoro per un decreto ministeriale migliorativo.
Per il M5S la salute dell'ambiente in cui viviamo rimane una stella polare dell'azione di governo.»


Nonostante un parere della Cassazione, Toninelli cita le diatribe relative alla Lombardia sullo smaltimento dei fanghi contenenti idrocarburi per dimostrarci che comunque il livello indicato dal Governo è inferiore... subito dopo, però, ci informa anche che quando il decreto sarà al vaglio del Parlamento tale livello "dovrebbe" essere rivisto.

Ma è sicuro Toninelli di sapere ciò che sta facendo? Va bene l'entusiasmo e il lavorare tanto, ma anche lavorare meno e meglio non sarebbe un'ipotesi da scartare a priori.