Con una partecipazione al voto del 48,8%, il 32% di preferenze ottenute al primo turno dal partito di Emmanuel Macron, La République en marche, corrisponde a poco più del 15,5% dei consensi dell'intero elettorato francese. Non certo un plebiscito!

Ma poco importa. Sembra che a nessuno questa considerazione possa o debba interessare. In ogni caso, anche se sono andati a votare meno della metà degli aventi diritto, i seggi dell'Assemblea Nazionale francese, alla fine dei ballottaggi, saranno occupati in gran parte dai rappresentanti del partito di Macron. Su 577 deputati, La République en marche potrebbe conquistarne fino a 450... un'enormità. Ben oltre la maggioranza.

Sicuramente un successo personale per Macron e per chi lo ha votato, ma anche per quei paesi e quelle istituzioni che vedono in lui una specie di barriera a quello che viene definito "populismo" anti euro.

Per questo non deve stupire l'entusiasmo di Standard & Poor's che ipotizza previsioni di crescita per la Francia e la zona euro dopo il risultato elettorale di domenica scorsa. E la festa sarà assoluta se a settembre, come è facile prevedere dai sondaggi in corso, Angela Merkel riuscirà ad ottenere un quarto mandato alla guida della Germania.

Quello che è accaduto in Francia, unito a ciò che ci si aspetta dalla Germania, è visto da S&P come una svolta in Europa a favore di politiche pro Euro... nonostante le preferenze reali siano state del 15%! Adesso, le riforme per favorire liberalizzazioni e investimenti promesse da Macron, vista la maggioranza dei seggi ottenuta all'Assemblea Nazionale, sono date come già fatte!

Quindi, ci sarà un ulteriore diminuzione delle norme a tutela del lavoro ed anche il sistema pensionistico verrà rivisto... ma non certo a tutela dei pensionati. Ed è questo per cui Standard & Poor's festeggia! Ma anche i francesi e molti, se non tutti, tra i progressisti europei hanno festeggiato Macron e la SUA Repubblica in cammino. E sinceramente c'è da chiedersi se abbiano realmente compreso per chi e per che cosa abbiano votato.

Standard & Poor's, inoltre, pensa di aumentare le proprie previsioni per il PIL francese di quasi mezzo punto, grazie a Macron. Non solo, del nuovo Messia made in France persino l'Italia potrebbe beneficiarne e trarre vantaggio dal suo esempio... qualunque esso sia!