«Pensierino della sera. Torna fortissima la polemica sulla propaganda online e sulle fake news. Oggi il Movimento Cinque Stelle ha deciso di attaccare l’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, reo di aver citato il referendum costituzionale dello scorso anno come una delle campagne elettorali considerate “a rischio”. Appena possono tuffarsi in un complotto – vero o presunto – gli uomini del Blog sono felicissimi. Sono nati del resto parlando di scie chimiche, sirene, falsi allunaggi: hanno una certa esperienza nel settore. Io però non parlo di complotti, né ritorno al 4 dicembre 2016. Penso solo che dobbiamo stare attenti alle schifezze che girano in rete per i nostri figli. Non mi preoccupa la dimensione politica delle fake news (su cui peraltro martedì prossimo il PD presenterà il primo report quindicinale, promesso all’ultima Leopolda, molto interessante). A me preoccupa che la rete non rilanci notizie false e pericolose per i nostri figli. Come quelle di chi attacca i vaccini o le mammografie. O inneggia all’anoressia. Su questi temi, insisto come ho già fatto da Fazio, per favore non litighiamo. Ne va del futuro dei nostri ragazzi.»

Così, subdolamente, il segretario del PD Matteo Renzi conclude la sua enews dell'8 dicembre 2017.

Il giorno dopo gli fa eco il Partito Democratico, richiamando l'articolo pubblicato dal corrispondente della Stampa dagli Usa (riportato di seguito): "Le notizie che arrivano dai media e che proverebbero i condizionamenti russi sul referendum costituzionale sono di una gravità inaudita.
Gli obiettivi, anche sul futuro, sono provocare il caos, destabilizzare i governi, e promuovere partiti populisti, nazionalisti, di estrema destra o sinistra, specialmente quelli scettici verso l’Unione europea e la NATO."


In questo modo, sfruttando una fonte terza, si è venuta a creare la situazione paradossale in cui il contenuto non verificato (e non verificabile) di una notizia che vede protagonisti in negativo Lega e 5 Stelle viene fatto passare dal Pd per vero o per presumibilmente vero, per promuovere una campagna contro le notizie false, secondo il Pd, di Lega e 5 Stelle!

In questa follia, forse tutta italiana, si aggiunge il fatto che nessuno, ma proprio nessuno, si chieda come il corrispondente de La Stampa da Washington abbia avuto la brillante idea di intervistare Carpenter, ex consigliere di Obama, co-autore insieme all'ex presidente Joe Biden dell'articolo da cui tutto ha avuto origine, in merito al contenuto How to Stand Up to the Kremlin, considerato che è pubblicato su una rivista molto specializzata e per di più prodotta non da un classico editore, ma da un'associazione finanziata con fondi di cui, in parte, non si conosce la provenienza!

Per il giornalista de La Stampa, Paolo Mastrolilli, tutto questo deve esser sembrato irrilevante e inutile da riferire ai propri lettori. Ed è anche sembrato irrilevante per il giornale pubblicare dichiarazioni non dimostrate, semmai sa possibile dimostrarle.

Ecco alcuni passaggi dell'intervista.

Cosa è accaduto durante il referendum del 2016?
«La Russia ha lanciato lo stesso genere di pratiche sui social media con cui ha interferito nelle elezioni americane, francesi e tedesche. Ha usato troll e bots per propagare messaggi che facevano il suo interesse, cioè delegittimare il governo e influenzare il referendum nella direzione del No».

Come lo hanno fatto?
«Le operazioni della disinformazione russa che conosciamo meglio sono quelle dell’Internet Research Agency (Ira) di San Pietroburgo, perché alcuni disertori hanno spiegato esattamente come opera. Perciò su questo abbiamo molte informazioni. Ci sono tanti altri network russi per i troll, e saremmo ingenui a credere che tutta l’attività è limitata all’Ira. Questa istituzione però rappresenta un buon parametro, insieme a Rt e Sputnik, per capire che tipi di messaggi vuole propagare il Cremlino».

Quindi, da una parte si dice che i russi hanno delegittimato il governo e influenzato il referendum nella direzione del No e dall'altra per dimostrarlo si citano i troll! E con quale scopo? Per «Sconfiggere il referendum e creare instabilità.» Però l'intervistato, e l'intervistatore si guarda bene dal chiederlo, non ci spiega come mai il Pil in Italia quest'anno sia cresciuto più degli altri anni nonostante il referendum non abbia fatto passare la nuova Costituzione, oltre al fatto che non è neppure spiegato come questo potesse creare instabilità da parte delle opposizioni quando a promettere le dimissioni in caso di sconfitta era stato lo stesso Renzi... da solo!

E ancora una volta quando si fa riferimento ad una prova anche misera, Carpenter, l'autore dell'articolo, inizia a parlare di bots e troll!

Cosa sta succedendo in vista delle elezioni politiche?
«In base alle mie analisi sulla propaganda russa, e quelle di varie organizzazioni come Hamilton 68 del German Marshall Fund, o il Digital Forensic Lab dell’Atlantic Council, noi sappiamo, e abbiamo un sacco di prove, che la Russia sta sostenendo la Lega Nord e Cinque Stelle. Non si tratta solo di appoggio online, ma anche politico. Intendo per esempio l’accordo che la Lega ha concluso a marzo per cooperare con il partito di governo Russia Unita, cioè quello di Putin. Abbiamo visto molte cose simili, tipo l’Associazione culturale lombardo russa. Sono link profondi. Non solo digitali, ma anche politici».

Solo la Lega, o anche Cinque Stelle?
«Anche Cinque Stelle. I suoi leader sono andati in Russia, abbracciano la strategia narrativa del Cremlino, e usano i talking point forniti da Mosca. Stanno soddisfacendo i principali obiettivi ideologici di Putin, chiedendo la fine delle sanzioni, accusando la Nato di essere aggressiva, attaccando l’Ue. Hanno tutto il diritto di farlo come partito politico italiano, ma chiaramente hanno sposato un messaggio che sostiene la narrativa del Cremlino. È curioso perché in passato i leader del movimento, come Beppe Grillo, erano critici di Mosca. È interessante chiedersi come mai hanno ora questa relazione così simbiotica».

Ci può dare le prove di quanto sostiene?
«Per capire come funziona la propaganda russa devi analizzare bots e troll, e cosa dicono. Se lo fai, vedi che nei media italiani c’è uno spazio preponderante a favore di Cinque Stelle, Lega, e partiti di destra come Fratelli d’Italia. Tra le altre cose, va letto anche il rapporto dell’Atlantic Council “Kremlin’s Trojan Horses”, spiega le tattiche usate sui social per propagare informazioni in Europa».

Letti i contenuti e tirate le somme, è molto più reale credere alla possibilità di un'azione combinata che vede coinvolti CFR, Council on Foreign Relations editore della rivista su cui l'articolo è stato pubblicato, La Stampa e Partito Democratico uniti per promuovere una falsa notizia che credere alla possibilità che i russi abbiano fatto perdere Renzi al referendum costituzionale del 2016 e supportino Lega e 5 Stelle alle prossime elezioni politiche.

Perché gli italiani debbono essere presi solo per cretini? E perché alcuni possono pubblicare notizie facendole passare per vere o presumibilmente vere quando prove non ce ne vengono prodotte?