Ieri, alla Camera, Maysoon Majidi ha raccontato la sua storia, quella di una di una donna assolta dopo 10 mesi di ingiusta detenzione, frutto di un sistema voluto dall'attuale governo Meloni pensato per punire i vulnerabili e proteggere i trafficanti.
Quella di Maysoon Majidi, attivista curdo-iraniana di 23 anni ingiustamente detenuta per 10 mesi con l'accusa di essere una scafista e poi assolta con formula piena, è una storia simbolo che racconta gli errori e le contraddizioni delle politiche migratorie italiane.
Ieri, alla Camera, ha portato la sua testimonianza, denunciando un sistema che trasforma migranti in fuga da regimi oppressivi in capri espiatori, mentre i veri trafficanti – quelli che lucrano migliaia di euro a persona restando al sicuro nei loro paesi – rimangono impuniti.
Maysoon, fuggita dall'Iran teocratico in cerca di libertà, è finita nel carcere di Castrovillari dopo essere stata scambiata per una trafficante. La sua colpa? Aver tentato, come molti altri, di salvare sé stessa e gli altri durante la traversata del Mediterraneo. Un gesto di sopravvivenza trasformato in reato dal combinato disposto della legge sull'immigrazione e del decreto Cutro, che equipara chi tiene il timone per evitare un naufragio ai criminali che speculano sui migranti. L'articolo 12 del testo unico non distingue infatti tra chi agisce per profitto e chi lo fa per necessità, finendo così per criminalizzare le vittime.
La storia di Maysoon non è isolata. Come lei, Marjan Jamali, iraniana trentenne in fuga con un figlio di 8 anni, è agli arresti domiciliari, accusata dagli stessi uomini che l'hanno molestata durante il viaggio. E sono circa 1.300 le persone attualmente detenute in Italia con l'accusa di scafismo, spesso sulla base di mere ipotesi. Quanti sono innocenti come Maysoon?
Dopo la battaglia legale condotta da attivisti, giuristi e movimenti come "Donna, vita, libertà", Maysoon è finalmente libera. Ma la sua assoluzione, seppur vittoriosa, lascia aperte ferite profonde. Per questo, l'invito da parte di esponenti delle opposizioni e di movimenti come Amnesty International e Donna, vita, libertà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni perché incontri Maysoon, ascolti la sua testimonianza e valuti come correggere un sistema che, invece di colpire gli sfruttatori, perseguita chi cerca salvezza.
E a tutto questo, già di per sé paradossale, si aggiunge il caso Almasri – un trafficante accusato di torture e omicidi, rilasciato nonostante un mandato di cattura della CPI–, ulteriore dimostrazione del folle modo di governare la politica migratoria da parte del governo Meloni. Così, mentre i migranti vengono trattati come criminali, i veri responsabili delle stragi in mare e non continuano a operare indisturbati.