Domenica il presidente Trump accompagnato dal suo avvocato, l'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, ha tenuto una conferenza stampa alla Casa Bianca pochi minuti dopo che il New York Times aveva pubblicato un'inchiesta sulle sue dichiarazioni dei redditi.

Nella conferenza Trump ha negato di aver pagato solo 750 dollari di tasse, relativi alle imposte federali sul reddito nel 2016 e nel 2017, dichiarando ai giornalisti che quanto scritto dal New York Times in relazione alle sue dichiarazioni dei redditi era una "fake news" e che lui, invece, ha pagato molte più tasse, aggiungendo però che non fornirà ulteriori spiegazioni al riguardo perché le sue dichiarazioni dei redditi sono sottoposte ad un controllo da parte dell'Internal Revenue Service (IRS), ribadendo di aver pagato molto (di tasse) allo Stato di New York.


In base ai documenti che il New York Times ha potuto esaminare, relativi agli ultimi 20 anni delle sue dichiarazioni dei redditi, l'anno in cui è stato eletto presidente Trump ha pagato 750 dollari agli Stati Uniti e anche l'anno successivo ha pagato la stessa cifra.

Le sue dichiarazioni dei redditi sono state al centro dell'attenzione durante la campagna presidenziale del 2016, perché, nonostante richieste insistenti, Trump si rifiutò di renderle pubbliche, come, invece, sono stati soliti fare tutti i suoi predecessori in epoca recente. 

Adesso, il motivo sembra evidente. Trump si è presentato come il rappresentante degli interessi della classe operaia e dei colletti blu americani, nonostante le sue ostentate dimostrazioni di ricchezza facessero intendere il contrario. Adesso, però, sarà difficile giustificare da parte sua come sia possibile aver pagato molte meno tasse di quante ne paga un operaio.

Ma anche i conservatori, che lo dipingevano come la dimostrazione di quanto un riccone alla guida dello Stato possa essere la scelta migliore, adesso potrebbero farsi venire qualche dubbio in proposito, visto che iniziano a chiamarlo il "falso miliardario".


Ora ci si chiede se queste nuove rivelazioni potranno influenzare l'esito delle presidenziali di novembre? Non è possibile dirlo in queste ore, ma è certo difficile che possano essere un elemento a suo favore!

Secondo il NYT, le dichiarazioni di Trump all'IRS dipingono un uomo d'affari che ogni anno incassa centinaia di milioni di dollari accumulando però perdite croniche ed ingenti che da lui vengono utilizzate per evitare di pagare le tasse.
 
Trump aveva dichiarato pubblicamente di aver guadagnato almeno 434,9 milioni di dollari nel 2018. Ma secondo il NYT, le sue dichiarazioni dei redditi mostrano invece che il presidente aveva denunciato perdite per 47,4 milioni di dollari.

Quello che dicono i documenti del NYT è che gli investimenti di Trump, come i suoi campi da golf e gli hotel, sono una specie di pozzo senza fondo con perdite di decine di milioni di dollari ogni anno... e non è chiaro, però, se si tratti di perdite reali o di un artificio contabile utilizzato per non pagare le tasse (e in quel caso i proventi chissà dove sono andati a finire). C'è però da aggiungere che Trump è personalmente responsabile di prestiti per oltre 300 milioni di dollari, che andranno in scadenza nei prossimi quattro anni.

Infine, da sottolineare anche che secondo il NYT, il presidente Trump, avrebbe incassato 73 milioni di dollari dall'estero nei suoi primi due anni alla Casa Bianca, denaro proveniente per la maggior parte dai suoi campi da golf in Irlanda e Scozia.

Joe Biden, il suo sfidante alle presidenziali, non ha finora rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo, ma il suo team ha sottolineato su Twitter che insegnanti, vigili del fuoco e infermieri in media hanno pagato tutti molto più di 750 dollari di tasse. 


Lunedì è arrivata anche la smentita social da parte di Trump dal suo account Twitter, condita però con commenti non sempre... lusinghieri: