Gli israeliani hanno rilasciato sabato il quinto gruppo di prigionieri palestinesi nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Il quinto gruppo comprende 183 prigionieri, di cui 18 condannati all'ergastolo, 54 con lunghe pene detentive e 111 detenuti provenienti da Gaza dopo il 7 ottobre 2023.

Centinaia di cittadini si sono radunati fin dalle prime ore del mattino nel cortile del Museo Mahmoud Darwish nella città di Ramallah per accogliere una parte dei palestinesi liberati dalla prigione di Ofer.

In precedenza, Hamas aveva rilasciato tre prigionieri israeliani: Eli Sharabi, Or Levi e Ohad Ben Ami. Uno dei prigionieri israeliani rilasciati ha invitato le famiglie dei prigionieri a proseguire gli sforzi per concludere l'accordo, per poi appellarsi al governo israeliano affinché dia seguito alla seconda fase dei negoziati. Ha inoltre chiesto che vengano completate le fasi dell'accordo del cessate il fuoco.

Il rilascio, avvenuto sempre con i miliziani dei movimenti di resistenza palestinesi schierati in gran numero, stavolta è stato effettuato a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.


Invece di operare per una de-escalation nella regione, l'amministrazione Trump ha deciso di inviare allo Stato ebraico una nuova fornitura in armi del valore di 8 miliardi di dollari. Tra queste, in base a quanto dichiarato dal nuovo inviato statunitense in Medio Oriente, Steve Witkoff, vi sarebbe anche uno dei più potenti sistemi d'arma non nucleari, noto come la "Madre di tutte le bombe", come riportato dal quotidiano tedesco "Bild".

Secondo lo stesso giornale, Witkoff ha affermato che il Pentagono invierà a Israele la GBU-43/B MOAB (Massive Ordnance Air Blast), un'enorme bomba dal peso di 11 tonnellate in grado di distruggere i bunker sotterranei più profondi, compresi quelle che ospiterebbero le strutture nucleari iraniane.

Sempre secondo Bild, in passato i presidenti degli Stati Uniti si erano rifiutati di fornire queste armi a Israele per paura di un'escalation.

La nuova fornitura di armi comprende circa 18.000 bombe per aerei, con consegna a partire dal 2025, oltre a 3.000 razzi per elicotteri da combattimento e droni Hellfire, con consegna a partire dal 2028.