La situazione che in Myanmar poteva finora essere descritta come un colpo di Stato adesso sta diventando una vera e propria guerra civile con la polizia, come peraltro aveva minacciato di fare nei giorni scorsi, ha iniziato a sparare sui manifestanti che continuano, numerosissimi, a protestare dallo scorso 1 febbraio.
Sarebbero per il momento almeno una decina 10 le persone uccise questa domenica a Yangon, Dawei e Mandalay dalla polizia che per disperdere le manifestazioni in atto ha usato proiettili veri, proiettili di gomma e gas lacrimogeni.
I filmati diffusi sui social questa domenica hanno mostrano cariche della polizia, manifestanti che fuggivano mentre venivano caricati, posti di blocco improvvisati, persone coperte di sangue...
🛑 State-sponsored Terrorism in Myanmar 🛑 TW // violence
— Shwe Moe (@mashwemoe2021) February 28, 2021
Civilians in Dawei are running in panic on the streets. We will run until we reach our goal. #Feb28Coup#WhatsHappeningInMyanmar#OpCCP@RapporteurUn @UNHumanRights @UN @BBCWorld@TostevinM @UNICEF pic.twitter.com/MBbyRaqNSD
Su Twitter, sono state postate le immagini di alcune persone uccise, colpite alla testa da colpi di arma da fuoco. Così, l'ambasciata americana ha commentato quanto sta accadendo nel Paese:
We are heartbroken to see the loss of so many lives in Myanmar. People should not face violence for expressing dissent against the military coup. Targeting of civilians is abhorrent.
— U.S. Embassy Burma (@USEmbassyBurma) February 28, 2021