Continua la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza nonostante l'accordo di cessate il fuoco:

"Oltre all'immensa sofferenza umana, ho anche assistito a un livello inimmaginabile di distruzione di infrastrutture e case e a un'enorme quantità di macerie",

ha dichiarato oggi Jorge Moreira da Silva, capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ai progetti (UNOPS), dopo aver visitato Gaza.

Dopo le affermazioni da fuori di testa di Donald Trump, Israele ha fatto sapere che la tregua continuerà se avverrà il rilascio di altri tre israeliani detenuti a Gaza. La dichiarazione fa seguito a quella con cui Hamas annunciava la sospensione del rilascio di nuovi prigionieri.

La dichiarazione di Hamas era motivata dalle molteplici violazioni dell'accordo di cessate il fuoco messe in atto da Israele, relative a ulteriori uccisioni di civili, al mancato arrivo del numero minimo concordato di camion giornalieri con gli aiuti umanitari, all'uscita da Gaza delle persone bisognose di cure (ad oggi il loro numero è pari almeno della metà di quello che avrebbe dovuto essere finora), al ritardo nei colloqui per concordare la seconda fase del cessate il fuoco.

In relazione a quest'ultimo punto, il presidente della Commissione per gli affari esteri e la difesa dello Stato ebraico, Yuli Edelstein, ha detto che Israele è inequivocabilmente coinvolto nella seconda fase dei negoziati per concordare lo scambio di prigionieri. Immediatamente dopo è intervenuto il portavoce del premier Netanyahu che si è affrettato a smentire la dichiarazione, sostenendo che "Israele, contrariamente a quanto affermato dal parlamentare Edelstein, non sta attualmente negoziando la seconda fase dell'accordo".

Adesso è chiaro perché il portavoce di Hamas a inizio settimana se ne è uscito  dicendo che il rilascio degli ostaggi era stato sospeso fino a nuovo ordine?

Ad Al Jazeera, uno dei funzionari ai vertici di Hamas, Basem Naim, ha detto che che il movimento ha accettato di rilasciare i prigionieri israeliani questo fine settimana come previsto, solo dopo aver ricevuto le rassicurazioni dei mediatori di Egitto e Qatar sul fatto che Israele si è impegnato a rispettare tutti gli aspetti dell'accordo di cessate il fuoco, compreso il passaggio alla seconda fase.

Naim ha spiegato che Hamas aveva sospeso il rilascio perché  Israele aveva bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari, oltre ad aver ucciso almeno 25 palestinesi da quando è entrata in vigore la tregua, aggiungendo che adesso si aspetta di vedere più tende, roulotte e macchinari pesanti entrare nella Striscia.

Naim non ha mancato di commentare anche le recenti dichiarazioni di Trump su Gaza, coronate da un piano di pulizia etnica

"[Il piano di Trump non riguarda] la sicurezza, la stabilità e la prosperità della regione, ma piuttosto ulteriori escalation e disordini  attraverso l'espulsione forzata di due milioni di palestinesi", ha affermato. "Questo è immorale. È un crimine contro l’umanità e una pulizia etnica. I palestinesi non sono pronti a lasciare la loro patria."

Tanto per far capire il grado di credibilità dello Stato ebraico nel rispetto della parola data, il suo "morale" esercito continua a bombardare i civili nel sud del Libano da dove non ha alcuna intenzione di ritirarsi, nonostante i libanesi abbiano completato ormai lo schieramento del proprio esercito.



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