Sui loro profili social, da alcuni molto utilizzati per promuoversi nei confronti dei loro elettori, i politici parlano di tutto, anche di quello che mangiano a pranzo o a cena, ma non parlano mai del mercato delle vacche cui partecipano attivamente per portare avanti i loro progetti dentro e fuori del Parlamento.
Per carità, non c'è niente di illegittimo o di sbagliato in tutto ciò. Solamente, è curioso che chi promuove se stesso sui social decida di farlo a fasi alterne. Probabilmente, non tutto deve essere conosciuto dai propri "amici".
E allora, è giusto che gli amici sappiano che ai loro "beniamini, ogni tanto, capita di fare quello che una volta si faceva nei mercati di paese per vendere il bestiame... ovviamente tutto rivisto e corretto in base al contesto e ai tempi.
Ieri, a vedere il Milan pareggiare in casa del Cagliari, c'erano ad Arcore Berlusconi e Salvini. Si sono incontrati perché i due partiti che entrambi dirigono sono alleati nelle amministrazioni locali e si sono presentati insieme alle ultime elezioni.
E l'identità di vedute di entrambi coincide su tutto o quasi... a parte l'anomalia dovuta al fatto che la Lega fa parte della maggioranza che supporta il Governo insieme ai 5 Stelle, "nemici" storici di Forza Italia e di Silvio Berlusconi. Per questo, in vista delle "cose serie", cioè dei punti da inserire nella prossima legge di bilancio, Berlusconi ha convocato Salvini per avere garanzie e rassicurazioni.
All'ex cavaliere interessa che venga approvata una vera flat tax e che ci siano garanzie per le sue televisioni, dopo aver sentito Crimi e di Maio annunciare stop agli investimenti pubblicitari delle aziende pubbliche. Dopo i sondaggi che danno la Lega ben oltre il 30% e Forza Italia in rapida dissoluzione, le carte in mano a Berlusconi si sono abbondantemente ridotte. Ma qualcosa gli è ancora rimasto.
La presidenza Rai con la candidatura di Foa rimasta in bilico e le alleanze per i futuri appuntamenti elettorali relativi alle amministrative sono merce di scambio che può ancora valere molto. Da Antonio Tajani, che ieri era presente all'incontro, questa mattina è stato smentito che si sia parlato di Rai e che si sia presa qualsiasi decisione su alcunché, anche perché al vertice, che ufficialmente non è stato chiamato così anche per non creare tensioni tra Lega e 5 Stelle, non era presente Giorgia Meloni, impegnata ad organizzare l'annuale appuntamento di fine estate di Fratelli d'Italia, Atreju.
Non solo. Tajani si è trasformato in oracolo annunciando che la legislatura non potrà durare per i prossimi 5 anni, causa le differenze evidenti tra le forze politiche che la compongono. Dichiarazione smentita anticipatamente da Salvini che ieri, in un'intervista tv su Canale 5 (guarda un po' le coincidenze), ha invece assicurato l'esatto contrario.
La prossima legge di bilancio, viste le carte calate sul tavolo, sarà indicativa per capire che cosa accadrà nella politica italiana nei prossimi mesi. Berlusconi, a questo punto, giocherà le carte a sua disposizione solo dopo aver visto la legge di bilancio e deciderà se far diventare o meno Foa presidente della Rai e se continuare a tenere in piedi l'alleanza con la Lega nelle amministrazioni locali.
Uno scenario che potrebbe, a cascata, interessare tutte le forze politiche in Parlamento. Ma per il momento, trattandosi solo di supposizioni, è persino inutile fare ipotesi di scenari futuri. Tra un mese, comunque, ne sapremo di più.