"Oggi [lunedì, ndr.] si sono riuniti il Patron Andrea Della Valle, il Presidente Mario Cognigni, il Responsabile dell’Area Tecnica Pantaleo Corvino e in collegamento il Club Manager Giancarlo Antognoni e dall’estero, Diego Della Valle.

La proprietà non è assolutamente disposta ad accettare quello che sta accadendo da qualche mese a questa parte. La squadra deve ritornare ad essere quello che era: competitiva, coraggiosa e orgogliosa della maglia che indossa. Quella che stiamo vedendo ora non è la Fiorentina che abbiamo visto nella prima parte del Campionato.

La società chiede a tutti il grande rispetto per la maglia e per i traguardi che si possono ancora ottenere nel finale di stagione. L’impegno deve essere totale da parte di tutti. La società inoltre chiede al tecnico Pioli di gestire questo momento con la competenza e la serietà che ha dimostrato nella prima parte del Campionato. Ora servono la convinzione e l’orgoglio di tutti quelli che scendono in campo per cercare di portare a casa risultati che sono assolutamente possibili da raggiungere.

Rimane convinzione della Società di avere una squadra forte e composta da professionisti di ottima qualità e rispettosi della maglia che indossano. Ora è necessario che tutto questo venga confermato da risultati positivi che tutti ci aspettiamo ed ognuno dovrà assumersi la responsabilità del proprio operato".


Questo è il comunicato della Fiorentina rilasciato alle 20.30 di lunedì dopo aver pubblicato in precedenza una nota in cui la società annunciava 48 ore di riflessione a seguito della sconfitta casalinga con il Frosinone per 0-1.

Un comunicato che, a dire il vero, è sembrato alquanto illogico, perché domenica dopo aver fatto intendere che ci sarebbe stata una svolta, subito dopo è arrivato un nulla di fatto... probabilmente perché la dirigenza viola non aveva trovato un allenatore gradito che potesse sostituire Pioli.

Martedì la squadra si è riunita al centro sportivo, presenti Pioli, Corvino, Antognoni e Donadel. Doveva essere un chiarimento per cercare di ricompattare il gruppo.

Un chiarimento, alla fine c'è stato, ma non deve esser stato un chiarimento gradito al tecnico Stefano Pioli che, clamorosamente, ha rassegnato le proprie dimissioni.

Che cosa sia accaduto, per ora, nessuno lo sa. Quello che è possibile immaginare è che lui si sia sentito messo sul banco degli accusati come unico responsabile per il gioco della squadra nell'ultimo periodo e ne abbia tratto le conseguenze. Se ad accusarlo sia stata la società (e in parte lo aveva già fatto piuttosto apertamente) o i giocatori è ancora presto per dirlo, ma non ci sarà molto da attendere.

La conduzione tecnica della Fiorentina, non si sa se temporaneamente o fino alla fine della stagione, dovrebbe essere affidata al tecnico della Primavera, Emiliano Bigica.

Se i risultati poco brillanti di una squadra di calcio siano da attribuire all'allenatore o ai giocatori è sempre, in qualsiasi occasione, una questione che fa venire alla memoria quella di chi sia nato prima tra l'uovo e la gallina.

In ogni caso, se l'allenatore non riesce comunque ad avere la fiducia della squadra o quella della società, è buona cosa che si faccia da parte. Da applaudire, pertanto, la decisione di Pioli, il cui contratto sarebbe in ogni caso scaduto a fine stagione.

 

AGGIORNAMENTO.

Intorno alle 15. 30, la Fiorentina ha ufficializzato l'addio di Pioli con questa breve dichiarazione: "ACF Fiorentina comunica di avere ricevuto in data odierna le dimissioni del Mister Stefano Pioli. L'allenamento odierno si sta regolarmente svolgendo sotto la guida dell'allenatore in seconda Giacomo Murelli.

Successivamente, dall'agenzia Ansa sono state diffuse anche le parole del tecnico emiliano per spiegare la propria decisione: «Mi sono sempre assunto le mie responsabilità, ho sempre garantito nel mio lavoro professionalità, rispetto e massimo impegno: a malincuore oggi mi vedo costretto a dover lasciare, dimettendomi, poiché sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane».

Stefano Pioli ha poi aggiunto: «Dal 7 giugno 2017, giorno della presentazione e dell’inizio del mio nuovo percorso Viola, fino ad oggi, mi hanno sempre accompagnato l’orgoglio e l’ottimismo di poter essere al centro di questo progetto tecnico. Un nuovo percorso di medio-lungo termine, nato a seguito di una rifondazione radicale, sia tecnica che umana e basato su giocatori giovani, che mi ha visto sempre in prima fila per fiducia, ottimismo e ambizione.

Con questi ragazzi, nelle 2 stagioni passate insieme, abbiamo gioito e sofferto insieme, con uguale intensità, arrivando tutti (giocatori e le importanti persone che gli girano attorno) a superare ostacoli che per certi versi apparivano impossibili da oltrepassare. Queste esperienze ci hanno unito e fatto crescere ancor di più prima come persone e poi come professionisti. Tutti abbiamo sempre guardato con forza nella stessa direzione.

Firenze l’ha capito e si è unita attorno a noi tornando a riempire lo stadio e a sostenerci. Perché è Insieme che siamo più forti.

Mi sono sempre assunto le mie responsabilità in fatto di scelte, strategie, prestazioni, risultati. Ho sempre garantito nel mio lavoro professionalità, serietà, rispetto e massimo impegno con l’unico scopo di migliorare il patrimonio umano e tecnico che mi è stato messo a disposizione.

A malincuore oggi mi vedo costretto a dover lasciare, dimettendomi, poiché sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane.

Lascio un gruppo di ragazzi eccezionali che hanno avuto una tangibile crescita dal punto di vista professionale e del valore, nonché una squadra che ha l’opportunità di conseguire qualcosa di eccezionale giocandosi una semifinale di Coppa Italia.

A seguito di questa scelta, per me dolorosa, ci tengo a ringraziare di cuore innanzitutto chi ha percorso con me questo viaggio partendo dai miei giocatori, ragazzi a cui sono e rimarrò molto legato e che mai hanno fatto mancare valori tecnici e umani. Ringrazio le persone che lavorano vicino alla squadra, che rendono possibile lo svolgimento delle attività quotidiane in maniera professionale. Un grande grazie a Firenze e ai tifosi fiorentini; si è creato un legame speciale che porterò sempre con me, perché le avventure finiscono, ma le emozioni rimangono forti e presenti dentro tutti noi».