L'arte moderna ci ha abituato a vedere molte opere di cui spesso non riusciamo a capire bene il signìficato. Memorabile il film con Alberto Sordi e la moglie che vanno a Venezia e si ritrovano alla Biennale d'Arte a girare perplessi da una stanza all'altra davanti quadri, statue o installazioni di difficile comprensione per chi ha sempre associato all'arte all'idea del “bel dipingere”.

La definizione di ciò che è arte moderna e ciò che non può meritare questo appellativo non è cosa facile né immediata. Per arte si possono intendere tante cose, e anche lo spirito con cui si crea un'opera può trasformarla in arte senza che questa di per sé possa dirsi appartenere a questa categoria se non ci associamo o le intenzioni di chi l'ha prodotta o il percorso di ricerca che ha condotto l'artista a quel determinato risultato.

Certo è che spesso vediamo chiamare arte quadri o opere che sembrano invece frutto di semplici provocazioni o facili creazioni che sembrano voler esprimere qualcosa che però non riusciamo a capire e spesso nemmeno a giustificare come arte.

Molti artisti, seguendo la loro strada, sono arrivati ad allontanarsi sempre di più dai canoni tradizionali della comunicazione ed espressione artistica senza però riuscire a raggiungere quello che dovrebbe essere una delle componenti del fare arte, ovvero la comunicazione con i propri simili in un linguaggio magari nuovo ma comprensibile. Un po' quello che succede in musica, dove ascoltando composizioni di alcuni autori contemporanei si ha l'impressione che parlino solo ai propri “colleghi” e non all'umanità in generale, o almeno a quella parte di umanità che pur non essendo musicista è comunque interessata ad ascoltare chi ha qualcosa da dire ma non arriva a comprendere una musica “esclusiva” per nascita.

Lasciando ai critici d'arte il compito di inquadrare questo tipo di artisti, vogliamo qui invece presentare i quadri moderni di un artista contemporaneo che nella sua ricerca ha intrapreso una strada originale ma perfettamente leggibile e comprensibile, pop potremmo dire, usando questo termine nell'accezione di popolare, di massa. I quadri di Andrea Bonaventura possono essere definiti moderni per vari motivi. In primo luogo per la tecnica con cui vengono realizzati. Bonaventura infatti, dopo aver appreso come autodidatta le tecniche di pittura tradizionali, da una ventina di anni utilizza il computer per la realizzazione delle sue opere. Sono quindi quadri digitali, fatti lavorando al computer su delle fotografie. In secondo luogo possono definirsi moderni perché nella loro creazione l'artista si pone i problemi, di struttura, composizione e cromatici, che hanno affrontato tutti gli artisti delle avanguardie moderne. In ultimo sono quadri moderni perché affrontano un tema nuovo, quello di dare alla realtà delle rappresentazioni fotografiche (una realtà moderna) una sua autonomia di interpretazione artistica. Il lavoro artistico di Bonaventura si concentra infatti sulle fotografie (sul mondo delle fotografie da cui oggi siamo circondati) per una sua rilettura e interpretazione in chiave artistica. Ne nascono quadri perfettamente leggibili a vari livelli, da quello più superficiale ed emozioanale di semplice godimento di una esplosione di colore a quello più profondo di una lettura che ne colga le soluzioni formali a problemi di composizione.

Un esempio di come un artista possa definirsi moderno senza però diventare incomprensibile. Puoi visitare il sito www.quadri-moderni-arte21.it per rendertene conto di persona.