In occasione della 16.esima edizione del Giovanni Paisiello Festival, iniziata mercoledì scorso e che si concluderà il 25 settembre, il prossimo lunedì, con il recital titolato "Agitati tra due Mari", si rievoca l’epoca dei castrati.

Il sopranista Francesco Divito e il contraltista Luca Parolin - in scena al Mudi (Museo Diocesano) dalle ore 21 - accompagnati dall’ensemble di strumenti d’epoca «Le musiche da camera» composto da Egidio Mastrominico (violino di concerto), Giovanni Rota (violino di concerto), Leonardo Massa (violoncello) e Debora Capitanio (clavicembalo), proporranno un concerto con arie tratte dall'opera italiana del Settecento.

Il recital, il cui titolo è ispirato dall'incipit dell'aria di Vivaldi "Agitata da due venti", si richiama a Taranto, città dei due mari, e contiene arie di Paisiello, Händel, Porpora, Barbella, Vinci, Vivaldi e altri... offrendo una successione di passioni e registri espressivi opposti, a cui danno vita il timbro chiarissimo del sopranista Francesco Divito e quello scuro del contraltista Luca Parolin.

La drammaturgia dell'opera italiana del Settecento era infatti concentrata sul concetto di chiaroscuro, in base al quale, nel corso di un melodramma, si alternavano, sotto forma di arie solistiche, passioni e affetti contrari.

E opposte tra loro sono la voce di Francesco Divito, che per una particolarità fisica ha mantenuto una laringe duttile e morbida tipica delle voci bianche, e quella di Luca Parolin, chiamato a riproporre il timbro vocale dei grandi castrati che animarono le opere "serie", impersonando eroi e condottieri.

Il Festival chiuderà con La cambiale di matrimonio di Rossini il 25 settembre, prima opera di un autore diverso dal compositore tarantino ad essere allestita al festival a lui dedicato, che va in scena per celebrare il 150° anniversario della morte di Gioacchino Rossini.