Qualche anno fa, il grafene veniva considerato il materiale delle meraviglie, per le sue caratteristiche che lo rendevano utilizzabile in un numero infinito di applicazioni. Circa tre anni fa, il materiale delle meraviglie è diventato invece il borofene, anch'esso caratterizzato da una struttura bidimensionale così sottile da avere lo spessore di un atomo, composta invece che da atomi di carbonio da atomi di boro.

Negli ultimi anni, i cristalli liquidi basati sul borofene sono diventati sempre più popolari e ricercati per le loro grandi potenzialità, ma le modalità di sviluppo che richiede un range di temperatura molto limitato, ne aveva ridotto il campo di applicazione.

Adesso, però, dei ricercatori giapponesi guidati da Tetsuya Kambe hanno testato, a quanto pare con successo, una variante liquida del borofene, l'ossido di borofene, scoprendo che è molto meno sensibile alle problematiche rappresentate dalla temperatura, con il materiale ha resistito anche quando è stato esposto direttamente al fuoco.

"I cristalli liquidi basati sull'ossido di borofene - commentano gli autori dello studio condotto dall'Istituto di Tecnologia di Tokyo e pubblicato sulla rivista Nature Communications- hanno un enorme potenziale per tantissime applicazioni che invece restano precluse ai cristalli liquidi più convenzionali".