Ha avuto luogo nel pomeriggio di mercoledì 29 novembre la presentazione della 101esima edizione del Giro d'Italia, quello della "Grande Partenza" che prenderà il via da Gerusalemme e sosterà in Israele per ben tre giorni.

Inutile sperare nelle dichiarazioni dei protagonisti della corsa... per loro una strada vale l'altra... e pedalare non cambia. Qualche cosa in più, invece, sarebbe stato giusto attendersi da politici e organizzatori presenti alla cerimonia.

Il qualche cosa in più avrebbe dovuto riguardare una qualche sufficiente spiegazione che potesse almeno lontanamente giustificare la decisione di far partire il Giro d'Italia da una nazione come Israele che calpesta da decenni i diritti dei palestinesi e si fa beffe del diritto internazionale, occupando militarmente dei territori su cui esercita angherie di ogni tipo.

E tutto questo dovrebbe essere celebrato dall'Italia facendo partire il Giro da Gerusalemme, città tra l'altro che nei prossimi mesi potrebbe addirittura finire al centro di una contesa politica senza precedenti con il via libera di Trump, come le indiscrezioni di alcune agenzie di stampa riportano, allo spostamento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme.

Luca Lotti, Ministro Italiano per lo Sport, ha commentato: "Il Giro d’Italia non è solo un grande evento sportivo; è un vero pezzo della storia del nostro Paese. Contiene l’energia positiva di una competizione agonistica internazionale e l’emozione di un appuntamento che ricorda il passato, ma che guarda al futuro. Da toscano, sono orgoglioso che questa edizione del Giro nasca nel ricordo di Gino Bartali, uno straordinario campione, passato alla storia anche come uomo di virtù eroiche, un vero esempio da tramandare alle giovani generazioni."

Urbano Cairo, Presidente ed Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, ha dichiarato: "L’edizione 101 del Giro d’Italia, la prima della nuova epoca, sarà un edizione già da tutti definita storica. Per la prima volta un Grande Giro partirà fuori dall’Europa legando due città dal grande valore morale e culturale come Gerusalemme e Roma."

Il Direttore Generale della Rai, Mario Orfeo, ha detto: "Siamo orgogliosi di essere, da sempre, il punto di riferimento televisivo per il racconto del Giro: lo faremo anche quest’anno, raccontando la sfida per la Maglia Rosa, ma anche i protagonisti, le storie, le vittorie e le sconfitte, i luoghi della corsa, da Gerusalemme a Roma, partenza e arrivo dell’edizione 2018, due luoghi che assumono una straordinaria valenza simbolica".

Nelle dichiarazioni si fa riferimento a virtù eroiche, valori morali, valenze simboliche, esempi da tramandare...

Sinceramente, come queste finalità etiche possano finire per essere esaltate celebrando uno Stato che fa dell'apartheid il fondamento delle proprie leggi è impossibile da comprendere oltre che da giustificare.