Da diversi anni la Siria, questa estate il Venezuela. E prima ancora lo Yemen, la Somalia, la Libia.

Paesi dove ho lavorato, ho vissuto, ho visitato e rivisitato e che, un poco alla volta, scompaiono dalle mappe dei viaggi di lavoro, di affari, del turismo di massa e di élite, dai nostri stessi discorsi. Inghiottiti nel buco nero delle dittature, degli attentati, delle guerre civili, dell'anarchia.

Dove lo straniero è sospetto e, talvolta, un bersaglio mobile. Le unità di crisi dei ministeri degli esteri occidentali li "sconsigliano", le assicurazioni non li coprono.

Meglio restare a casa. Meglio ricordare com'erano prima...