Mercoledì, mentre la Sea-Watch 3 si dirigeva verso Augusta, in Sicilia, per sbarcare in quel porto sicuro le 363 persone soccorse a bordo della nave in alcune missioni di salvataggio effettuate a fine febbraio, un'altra notizia relativa ai migranti è arrivata alla ribalta della cronaca e riguarda la decisione della Procura di Trapani di rinviare a giudizio una ventina di persone collegate all'iniziativa umanitaria della nave Iuventa per la sua attività di soccorso nel Mediterraneo centrale, accusate di favoreggiamento all'immigrazione illegale.


Con la nota seguente, Iuventa respinge l'accusa.

La Procura di Trapani ha ufficialmente accusato 21 persone e 3 organizzazioni di favoreggiamento all'immigrazione illegale. Tutte le accuse sono legate a operazioni di salvataggio condotte tra il 2016 e il 2017. Questa è una scelta politica per criminalizzare la solidarietà, 
e ha una conseguenza definitiva: le persone muoiono, quando potrebbero essere salvate.

Mentre l'UE ha trasformato il Mar Mediterraneo nel confine più mortale al mondo, la nave di salvataggio Iuventa, grazie allo sforzo congiunto di più di 200 volontari in mare, sostenuto da migliaia di persone a terra,  ha avviato le operazioni di ricerca e soccorso nel 
Mediterraneo centrale a partire da luglio 2016. 

I loro sforzi di salvataggio sono stati fermati con la forza quando, il 2 agosto 2017, la nave è stata sequestrata da una Procura italiana 
e dieci persone furono indagate.

Dopo più di tre anni dal sequestro della Iuventa la Procura di Trapani ha dichiarato conclusa l'inchiesta rinviando a giudizio alcubni dei membri dell'equipaggio che rischiano fino a 20 anni di carcere.

Accuse che si basano su teorie già pubblicamente dimostrate infondate.

I cosiddetti principali "testimoni oculari" che hanno raccolto le prove contro l'equipaggio della Iuventa, hanno pubblicamente ritirato 
la loro testimonianza, dichiarando alla stampa di averlo fatto in cambio della promessa di un lavoro all'interno della  Lega. 

Inoltre, attraverso una ricostruzione dettagliata di eventi, il team di “Forensic Architettura” ha smentito le tesi dell'accusa in un'analisi pubblica delle operazioni Iuventa.

Francesca Cancellaro, avvocato del gruppo, ha dichiarato: “Salvare vite non è mai un crimine. Dimostreremo che le operazioni dell'equipaggio Iuventa erano assolutamente lecite.  Mentre l'UE ha voltato le spalle ai migranti trasformando il Mediterraneo in una fossa comune per gli indesiderabili, l'equipaggio della Iuventa si è diretto in mare con i propri volontari, al fine di tutelare i diritti fondamentali del preservare la vita e del richiedere asilo, in base al diritto internazionale e prima ancora dalla solidarietà umana".

E mentre l'UE non tutelava il Mediterraneo per pagare milizie per riportare le persone nei campi di concentramento da cui erano fuggite 
 e trasformare il Mediterraneo in una fossa comune, l'equipaggio della Iuventa si è impegnato in mare guidato da un impulso di solidarietà.

Dariush, capitano a bordo della Iuventa, spiega: “Fintanto che i governi infrangono le proprie leggi, le convenzioni  internazionali e quelle del diritto marittimo, tutte le accuse mi appaiono risibili. Sarebbero pure divertenti se questo scherzo non significasse morte, angoscia e miseria per le persone che fuggono”.

Sascha Girke, l'ex capo missione a bordo della Iuventa, aggiunge: “Anche se siamo accusati, siamo noi che accusiamo le autorità europee di rifiutare un passaggio sicuro e di lasciare annegare le persone”.


Immancabile il commento del segretario della Lega, Matteo Salvini, a rischio processo per sequestro di persona in due diversi tribunali della Sicilia:

“La Procura di Trapani chiude l'indagine sulla nave di Ong tedesca Iuventa con accuse pesantissime su soccorsi concordati con trafficanti di esseri umani e scafisti criminali. Rinvio a giudizio per più di 20 persone tra comandanti, capimissione e legali rappresentanti di Ong.Una situazione insostenibile, la Lega lo denuncia da anni: spero ora si vada fino in fondo. Gli italiani meritano di conoscere la verità”.