In Italia da qualche tempo c'è un senatore, ex ministro, che si vanta di aver licenziato delle leggi per la sicurezza degli italiani, per "tutelarli" soprattutto dagli immigrati sprovvisti di documenti, proclamandone la bontà ed affermando che sarebbe ben più che un delitto, addirittura un attentato, se tali leggi venissero modificate o cancellate dall'attuale governo.

Lo stesso senatore, però, giornalmente invia sui social articoli in cui mostra fatti di cronaca di cui vengono indicati come responsabili immigrati e sempre giornalmente, mentre va in giro per l'Emilia Romagna a fare campagna elettorale, dichiara che nella regione non vi è sicurezza.

Per dimostrarlo, a Bologna, ha suonato al citofono di un presunto spacciatore di origine tunisina (anch'essa presunta) per chiedergli se spacciasse o meno, perché così gli aveva detto una sua elettrice.

Ma allora la sicurezza annunciata dai decreti che portano tale nome esiste oppure no? A quanto pare non sembra esistere, se lo stesso personaggio che li ha voluti ne dà lui stesso dimostrazione giornalmente, mettendo alla gogna i migranti, etichettati come spacciatori e, negli ultimi giorni, anche come antisemiti perché musulmani. Questo perché Matteo Salvini, di lui si sta parlando, ha scoperto che anche i voti degli ebrei sono utili per vincere le elezioni in Emilia Romagna... e da allora si è detto da sempre amico degli ebrei e di Israele. 

Inutile ricordare che lo stesso Salvini e molte amministrazioni locali a guida leghista fino a qualche settimana fa non avevano visto di buon occhio la senatrice a vita Segre, ebrea, per le sue dichiarazioni e le sue testimonianze in giro per l'Italia per ricordare che cosa furono le leggi razziali, le deportazioni ed i campi di concentramento.

E sono in molti ad accusare Salvini e la Lega di aver creato in Italia una campagna d'odio, anche di stampo razzista, contro gli immigrati e le minoranze, di cui oggi ha fatto le spese anche un italiano di religione ebraica.

«Juden hier, qui abita un ebreo.È accaduto a Mondovì, in provincia di Cuneo. Sulla porta di casa della famiglia di una staffetta partigiana e testimone dell'Olocausto - ha scritto il segretario del PD Nicola Zingaretti  sulla sua pagina Facebook - ieri qualcuno ha lasciato una scritta antisemita. Come quelle usate dai nazisti durante i rastrellamenti per deportare gli ebrei nei campi di concentramento.Ecco dove porta la cultura dell'odio. Cosa altro deve accadere per capire che dobbiamo mobilitarci tutti contro questa follia che ci porta indietro?Un abbraccio immenso a tutta la comunità ebraica. Non siete soli. Sostituiamo l'intolleranza, l'odio,la violenza, l'arroganza con la fiducia, il rispetto, la speranza, la passione. Cosi si costruisce il futuro migliore per tutte e tutti».

La scritta è stata verniciata sulla porta dell'abitazione di Aldo Rolfi, figlio della staffetta partigiana Lidia Rolfi. Un gesto che, tra l'altro, avviene a poca distanza dal prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria. Lidia Rolfi, che fu deportata a Ravensbruck come politica ed è deceduta nel 1996, è stata testimone dell’Olocausto. 

Un politico del luogo, la cuneese Chiara Gribaudo, vicecapogruppo del Pd alla Camera, ha così commentato la vicenda:

«La scritta comparsa a Mondovì sulla porta di casa di Aldo Rolfi, impegnato da sempre per trasmettere la testimonianza della madre staffetta partigiana Lidia Rolfi, è un atto senza precedenti in questa terra in cui tanto sangue è stato versato dai partigiani e dove in tanti hanno combattuto e rischiato la propria vita per proteggere gli ebrei dalla deportazione. 

Il clima d’odio in cui viviamo sta distruggendo la memoria e vuole riportare l’Italia alle leggi razziali del 38. Solidarietà alla famiglia Rolfi, la Granda è antifascista e non li lascerà soli. Serve una grande risposta democratica e civica a questa infamia.” Lo dichiara la vicecapogruppo del Pd alla Camera Chiara Gribaudo».

Questa, invece, la dichiarazione sull'accaduto del sindaco di Mondovì, Paolo Adriano:

«Questa mattina nella nostra Città si è verificato un atto gravissimo, che, da Sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende ed indigna Mondovì, Città Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione, e tutti i monregalesi.Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della Sinagoga di Mondovì: invito, quindi, tutti a partecipare per esprimere non solo vicinanza e solidarietà alla Comunità Ebraica, ma per affermare con forza la nostra appartenenza ad una società civile e democratica e condannare pericolosi rigurgiti di antisemitismo.In attesa che vengano concluse le indagini per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili del gesto, esprimo – a nome mio, dell’Amministrazione tutta e della cittadinanza – solidarietà alla Comunità Ebraica, al nostro concittadino Aldo Rolfi e a tutta la famiglia, da sempre impegnata – in memoria della mamma Lidia, a cui è intitolata la scuola primaria di Piazza – nella testimonianza e nella tutela dei valori fondanti della nostra Costituzione.Ricordo che tra pochi giorni e con ancor più viva partecipazione Mondovì poserà due nuove pietre alla memoria di due concittadini deportati nei campi di concentramento».

Che cosa ha dichiarato Salvini sull'episodio? Nulla.