La terzultima giornata del girone d'andata di Serie A è stata un mezzo incubo per Cagliari e Torino ed un incubo completo per Fiorentina, Genoa e Milan.

Il Cagliari sembra aver perso il tocco magico e la capacità di riportare sul binario giusto il corso di una gara. Il Toro ha perso la grinta, ma sopratutto non ha mai trovato, neppure con Mazzarri, una propria identità di gioco e giocatori che fossero all'altezza di sopperire con la qualità ai momenti no della squadra: il solo Belotti non è sufficiente a coprire le carenze di gran parte dell'organico.

Il vero incubo però, riguarda Fiorentina, Genoa e Milan, protagoniste di pesanti sconfitte a dimostrazione del fallimento tattico e tecnico alla base delle scelte effettuate durante la scorsa estate.

Montella è il primo allenatore ad averne fatto le spese. Verrà sostituito con l'ex Beppe Iachini o, a sorpresa, con l'ex PSG Laurent Blanc, che ha allenato anche nazionale francese e Bordeaux, tra l'altro facendo registrare ottime statistiche.

Motta, sembra candidato ad essere esonerato dal Genoa. La notizia non è ufficiale, ma tutti danno per certo il ritorno di Ballardini. Il 4-0 subito, seppure in trasferta in casa dell'Inter, è stato ritenuto inaccettabile e poco promettente in vista di un futuro in cui la squadra possa riprendere a fare risultato.

L'ultima umiliazione di giornata, forse la più cocente, è quella subita dal Milan a Bergamo. Il Milan della rinascita, con Pioli che ha sostituito Giampaolo, ha preso 5 reti in casa dell'Atalanta. Il guaio è che dopo aver sbagliato la campagna acquisti - ancora una volta - il Milan ha sbagliato anche a cambiare allenatore, visto che neppure Pioli riesce a dare un senso all'organico a sua disposizione. Adesso si trova nell'imbarazzo di non sapere che cosa fare per il futuro, se cambiare ancora o sperare in un miracolo.

Inoltre, c'è da ricordare che il mercato di riparazione di gennaio difficilmente offre occasioni che consentano alle squadre di trovare giocatori in grado di fare la differenza, sia perché quelli bravi nessuno li vuole lasciar partire a metà stagione, sia perché quelli bravi difficilmente decideranno di andare in squadre che si trovano in difficoltà.