Rachele Bruni, fiorentina di nascita e romana di adozione, domenica nelle acque davanti a Rio ha conquistato la medaglia d'argento nella 10 km di nuoto.

Ai 5km, dopo che la gara si era svolta con insolita calma, l'olandese Sharon Van Rouwendaal ha aumentato la frequenza delle proprie  bracciate ed è riuscita a distanziare le altre nuotatrici con un distacco che è poi  progressivamente aumentato e che le ha permesso di vincere meritatamente la gara con il tempo di 1:56:32.1.

Seconda è arrivata Rachele Bruni con il tempo di 1:58:12.7, dopo che la francese Aurelie Muller che l'aveva precedeuta allo sprint è stata squalificata per aver commesso una scorrettezza ai danni dell'atleta italiana proprio sulla linea del traguardo. Al terzo posto è arrivata la brasiliana Poliana Okimoto in 1:56:51.4.


Ma a far notizia, più della  medaglia, è stata l'intervista della Bruni che ha dedicato l'argento alla famiglia, all'esercito, al suo allenatore e a Diletta. Sì... proprio a Diletta, non un'amica qualunque ma la sua compagna.  

«Lo sanno tutti - ha aggiunto Rachele Bruni - anche se non ho mai fatto outing. Indubbiamente ci sono persone che hanno pregiudizi, però io vivo serena e tranquilla. Non penso ai pregiudizi, vivo per me stessa, per la mia passione il nuoto e per le persone che mi vogliono bene.»


Che bello. Una dichiarazione di grande semplicità e di assoluta normalità che non dovrebbe essere notizia in un paese civile e "normale", ma che lo diventa proprio perché l'Italia è un paese poco civile e molto anormale nel comportamento e nelle dichiarazioni di coloro che "pretendono" di essere normali.

Brava Rachele e soprattutto... grazie!