Un'altra giornata no a Piazza Affari, con il FTSE MIB che è arrivato a perdere fino al -4%. A trascinare giù la borsa sono nuovamente i titoli bancari che, nel corso della seduta, sono più volte stati sospesi per eccesso di ribasso. A guidare la classifica dei valori negativi, c'è di nuovo MPS con un -7,5%, seguita da Unicredit che ha raggiunto un -6%.

Che cosa non va con le banche? Dopo aver riflettuto, gli operatori hanno deciso che quanto è stato concordato con la Commissione UE dal ministro Padoan forse non è del tutto convincente in relazione alla messa in sicurezza degli istituti di credito.

Bisogna ricordare, infatti, che in merito ai crediti deteriorati lo Stato garantirà «le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese. Non si potrà procedere al rimborso delle tranche più rischiose (junior e mezzanina), se non saranno prima state integralmente rimborsate le tranche senior garantite dallo Stato», secondo quanto indicato nel comunicato stampa del MEF.
A ciò va aggiunta la carenza di alcune informazioni sulle procedure tecniche di applicazione per le cartolarizzazioni che il Tesoro fornirà solo tra qualche giorno.

Questo ennesimo scivolone della Borsa italiana non può che alimentare, nell'opinione pubblica, ulteriori dubbi sulla solidità delle banche italiane, poiché i primi ad averne sembrano essere proprio gli stessi operatori finanziari.