Negli ultimi giorni, come era prevedibile, è iniziata la campagna contro la sindaca a 5 Stelle di Roma, Virginia Raggi: dalle buche di Roma, contate una ad una da un solertissimo cronista de la Repubblica, alle polemiche sull'assessora all'Ambiente Paola Muraro, che si deve occupare di AMA SpA.

AMA S.p.A. - come ci vienme ricordato nel suo sito web - è il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali. Costituita in società per azioni nel 2000, ha un unico socio, il Comune di Roma, che ne detiene l’intero capitale sociale. Con 7.800 dipendenti, l'azienda serve un bacino di utenza di 2.873.976 persone (dato Comune di Roma al 31 dicembre 2013). La lunghezza totale delle strade raggiunte è di 3.370 km, mentre l'area di operatività si estende su una superficie di 1.285 kmq, da cui annualmente si raccolgono circa 1.780.000 tonnellate di rifiuti.

La scelta della Raggi di nominare Paola Muraro, probabilmente, è stata suggerita dal fatto che avendo lavorato come consulente per AMA ne conoscesse anche le problematiche e potesse intervenire nel più breve tempo possibile per porvi rimedio. Al tempo stesso, questa scelta aveva in sé anche un tallone di Achille, subito sfruttato da chi, dei cambiamenti, non può che poterne avere dei danni: la possibilità di lanciare accuse e sospetti su Paola Muraro proprio in relazione a quanto da lei fatto in passato. E così è stato... con il presidente e amministratore delegato di AMA, Daniele Fortini  che, sull'assessora 5 Stelle, ha affermato tra l'altro che «molti dirigenti mi hanno fatto un quadro sulle sue responsabilità soggettive abbastanza inquietante».

Così non poteva mancare la risposta dell'interessata che è puntualmente arrivata con un post sul blog di Beppe Grillo: «Molte falsità sono state scritte sul mio conto. Primo: io non ho nessun conflitto di interessi: lavorare in qualità di consulente è legittimo. Sono un'esperta in materia di rifiuti e sostenibilità ambientale e ho prestato le mie competenze per numerose aziende».

In merito ai suoi compoensi, Paola Muraro liquida la questione spalmandoli giornalmente per gli anni in cui ha lavorato per AMA: «Hanno scritto anche del milione di euro per le mie consulenze in 12 (dodici) anni (dal 2004 al 2016). Mi faccio i conti in tasca: corrisponde a una media di 90.880 euro l'anno al lordo di tasse, previdenza, assicurazioni e spese per lo svolgimento dell'incarico. Considerando le ore prestate per la mia attività professionale si ottiene un compenso lordo pari a 76 euro al giorno».

E tutto questo, senza aggiungere i risparmi da lei prodotti: «La mia consulenza nella controversia contro il proprietario della discarica di mala grotta, Cerroni, ha prodotto per Ama, l’azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti, un risparmio pari a 900 milioni!».

La Muraro, poi, conclude il suo intervento promettendo battaglia: «Credevano che avremmo subito passivamente i loro attacchi, ma adesso hanno a che fare con un’amministrazione che ha un solo intento: ripulire Roma, in tutti sensi. Siamo pronti a recarci in Procura per denunciare ogni più piccola negligenza di chi, sul piano politico e gestionale, ha amministrato AMA in questi anni».

Inoltre, si auspica che la commissione Ecomafie accolga la sua istanza ed anticipi al 2 agosto 2016 la sua audizione prevista per il prossimo mese di settembre.