È in congedo da 10 mesi, senza stipendio e con figli da mantenere. Il maresciallo Riccardo Prisciano ha pagato cara la sua critica alla religione islamica ed è stato congedato. Secondo quanto riportato dal "Giornale.it", la sua colpa è stata quella di avere espresso un parere personale sull'anticostituzionalità dell'Islam e pareri contrari anche sul matrimonio tra omosessuali, sulla pratica dell'utero in affitto, sull'attuale legge sull'aborto, nonché  avere espresso perplessità sull'operato politico di Boldrini, Alfano, Renzi e Napolitano.

Così nel 2015, il maresciallo riceve la notifica dell'avvio di un procedimento disciplinare per "islamofobia, xenofobia,omofobia, violazioni dei doveri attinenti al grado ed al giuramento prestato per avere inficiato l'apoliticità della Forza Armata". Al militare - ribelle, senza peli sulla lingua e con l'hobby della scrittura - è stata fatale la partecipazione al convegno sull' "Incostituzionalità dell'Islam".

Come afferma il maresciallo al "Giornale.it" da quel giorno sono iniziati i suoi guai che l'hanno visto, tra l'altro, sottoposto a ben tre procedimenti disciplinari con 7 giorni di consegna con rigore e trasferimento d'autorità in Sardegna, nonché un provvedimento per aver pubblicato il suo libro "Nazislamismo". Infine, come se non bastasse, i suoi superiori presso la Procura Militare di Roma l'hanno denunciato per "insubordinazione con ingiuria e diffamazione militare aggravata". È stato inoltre sottoposto a visite psicologiche, denunce che poi sono state archiviate, trasferimenti a 800 km, e il congedo per "non meritevolezza".

Il maresciallo che ha osato criticare l'Islam e che per questo è stato congedato, adesso aspetta con ansia  il 12 ottobre, quando il TAR del Lazio dovrebbe emettere la sua sentenza definitiva sul congedo. Fino ad ora il militare ha una sola triste certezza: sull'Islam si possono affermare solo cose positive, altrimenti (si fa per dire) meglio tacere.

http://lasottilelinearossa.over-blog.it